Sabato 11 Novembre 1961, Congo. Due velivoli della 46ª Aerobrigata di Pisa assegnati al contingente delle Nazioni Unite atterrano all’aeroporto di Kindu, non lontano dal confine con il Katanga, regione dalla quale è dilagata la sanguinosa guerra civile.
Terminate le operazioni di scarico, tredici militari escono dall’aeroporto per recarsi presso la vicina mensa della guarnigione ONU, dove vengono sorpresi da militari congolesi ammutinatisi. L’ufficiale medico viene ucciso subito, gli altri vengono portati nella prigione della città, dove verranno brutalmente assassinati.
L’Italia è scossa da testimonianze e resoconti che descrivono una ferocia senza eguali.
Le salme degli aviatori riposano presso il tempio aeronautico costruito all’ingresso dell’aeroporto militare di Pisa, nel Sacrario a loro dedicato, sulle cui porte è inciso il loro ricordo: «Fraternità ha nome questo Tempio che gli italiani hanno edificato alla memoria dei tredici aviatori caduti in una missione di pace, nell’eccidio di Kindu, Congo 1961. Qui per sempre tornati dinnanzi al chiaro cielo d’Italia, con eterna voce, al mondo intero ammoniscono. Fraternità».
Nel 1994 fu riconosciuta ai caduti la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
- Maggiore pilota Amedeo Parmeggiani
- Sottotenente pilota Onorio De Luca
- Tenente medico Paolo Remotti
- Maresciallo motorista Nazzareno Quadrumani
- Sergente Maggiore montatore Silvestro Possenti
- Sergente elettromeccanico Martano Marcacci
- Sergente marconista Francesco Paga
- Capitano pilota Giorgio Gonelli
- Sottotenente pilota Giulio Garbati
- Maresciallo motorista Filippo Di Giovanni
- Sergente Maggiore Nicola Stigliani
- Sergente Maggiore Armando Fabi
- Sergente marconista Antonio Mamone.
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