L’Italia entra in guerra: questo giorno non lo dimenticheremo mai

Ci sono date della nostra storia più o meno recente che non dimenticheremo mai, come quella del 10 giugno 1940: da quel giorno sono passati 85 anni.

Un giorno apparentemente spensierato si trasforma nell’inizio di una nuova era, una delle più tristi – a livello di perdite di vite umane – della storia recente e anche non del nostro Paese: quel giorno è stato descritto in un racconto di Italo Calvino, dal titolo “L’entrata in guerra”, a cui poi si ispirerà il regista albanese Roland Sejko per realizzare un cortometraggio. La data in questione è quella del 10 giugno 1940, esattamente 85 anni fa.

L’Italia entra in guerra: questo giorno non lo dimenticheremo mai (Mediagold.it)

Le immagini raccolte e messe insieme dal bravo cineasta originario del Paese delle Aquile – del quale vi consigliamo il bellissimo documentario “La macchina delle immagini di Alfredo C.” – sono quelle di Piazza Venezia stracolma che ascolta le parole di Benito Mussolini, il duce che all’epoca guidava l’Italia da 18 anni e lo farà per ulteriori tre, ovvero fino alla caduta del fascismo, il 25 luglio del 1943.

Le conseguenze dell’entrata in guerra dell’Italia

Ma che storia ci raccontano Italo Calvino e poi il regista Roland Sejko? La storia di due ragazzi comuni che passano quel giorno, ovvero il 10 giugno 1940, al mare, in spensieratezza, per poi ritrovarsi nel bel mezzo di una guerra appena dichiarata dal capo del governo. Si apre un’era carica di incertezze e paure e questi due ragazzi di fatto sono costretti dalla situazione a crescere in fretta: mentre loro cambiano, anche l’Italia cambia.

Le conseguenze dell’entrata in guerra dell’Italia (Mediagold.it)

Il fascismo, infatti, aveva fatto male i conti scegliendo di entrare in una guerra che credeva sarebbe stata lampo, invece non solo durò un quinquennio, ma con la dolorosa frattura in seno al popolo italiano, diede linfa mortale per una vera e propria guerra civile, coi fascisti che fondarono la Repubblica Sociale di Salò. Il conflitto mondiale si rivelerà lungo e devastante, destinato a stravolgere per sempre il volto del Paese.

Cosa è successo il 10 giugno 1940

Torniamo però alla data del 10 giugno 1940: quel giorno, Mussolini tiene uno dei suoi discorsi più noti, quello in cui si rivolge ai “combattenti di terra, di mare, dell’aria”, annunciando l’ingresso in guerra del nostro Paese. Contestualmente, una dichiarazione di guerra viene consegnata agli ambasciatori di Francia e Gran Bretagna, due nazioni ritenute plutocratiche e reazionarie che, a dire di Mussolini, avrebbero ostacolato lo sviluppo del popolo italiano.

Cosa è successo il 10 giugno 1940 (Mediagold.it)

Si trattò del più grande errore strategico in quasi vent’anni di fascismo: la forte repressione interna e le leggi razziali non ebbero sugli italiani l’effetto dirompente che ebbe la dichiarazione di entrata in guerra. La scelta di allearsi con la Germania nazista, nella convinzione che Hitler avrebbe avuto una vittoria facile, si rivelò non solo azzardata, ma fallimentare. La tragica sopravvalutazione delle capacità militari italiane fu l’inizio della fine del regime.

La data del 10 giugno è peraltro emblematica: se è vero che il fascismo prende il potere nell’ottobre 1922 con la marcia su Roma, è altrettanto vero che la chiave di volta in senso ulteriormente repressivo avvenne con il rapimento e l’uccisione di Giacomo Matteotti. Episodio che era avvenuto un altro 10 giugno, quello del 1924. Questa data, dunque, risulta particolarmente importante per le sorti della dittatura fascista nel nostro Paese.

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