Rapita sul luogo di lavoro, legata e infine sepolta viva dal suo ex fidanzato: le indagini rivelano qualcosa di più agghiacciante.
Ennesimo femminicidio, questa volta avvenuto nel Sud dell’Australia, dove una ragazza di 21 anni è stata rapita sul luogo di lavoro, legata e trasportata in mezzo al deserto, dove è stata sepolta viva. Una fine drammatica per Jasmeen Kaur, abbandonata al suo destino per colpa del suo ex ragazzo, il quale ha ammesso di aver agito mosso dalla gelosia.

L’omicida, Tarikjot Singh, non si era rassegnato alla fine della storia con Jasmeen, mesi prima, e così ha escogitato un piano diabolico per ucciderla. Entrambi indiani, si erano conosciuti in Australia, dove erano migrati pochi anni prima, alla ricerca di lavoro. Entrambi studenti di informatica, svolgevano dei lavori part time per pagarsi le spese. La ragazza lavorava presso una casa di cura per anziani.
Ennesimo femminicidio: la tremenda morte di una giovane di 21 anni, sepolta viva
La coppia aveva iniziato a frequentarsi nel 2020, tuttavia, il carattere scontroso e ossessivo di Tarikjot aveva portato Jasmeen all’esasperazione. Tempo dopo, la ragazza non aveva più retto alle scenate di gelosia, e allora aveva deciso di troncare il rapporto. Prima di chiudere la relazione, aveva confidato alle amiche dei suoi problemi di coppia.
Lui non la lasciava mai stare da sola, non voleva che frequentasse gli amici, la chiamava di continuo e se usciva le intimava di tornare immediatamente a casa. Dopo appena un anno, la loro relazione era giunta al capolinea. Singh era apparso sin da subito una persona mentalmente instabile, irascibile, morbosa. Una volta terminata la relazione, però, il ragazzo non ha mollato, anzi, è diventato ancora più insistente.

Decine di telefonate, apparizioni alla porta di casa, pedinamenti, alla fine Jasmeen aveva deciso di denunciarlo alla Polizia. In un’occasione, Singh si era presentato sul posto di lavoro della sua ex, minacciandola di togliersi la vita, se non fossero tornati insieme. Ogni giorno, il ragazzo si presentava alla casa di cura dove Jasmeen prestava servizio, nella periferia di North Plympton.
Accuse di stalking, il rapimento e l’omicidio, ma la Polizia scopre altri dettagli agghiaccianti
Nel febbraio 2021, la Polizia gli aveva imposto un fermo per il reato di stalking, attraverso il quale non avrebbe potuto avvicinarsi alla sua ex. Il 5 marzo 2021, di Jasmeen si erano perdute le tracce. Alle 22 di quel giorno, la ragazza aveva staccato dal suo turno alla casa di cura ed era andata al parcheggio per prendere la sua auto. Da quel momento, nessuno l’aveva più vista, come sparita nel nulla.
Subito, la Polizia ha indirizzato i sospetti nei confronti di Singh. Perquisendo i suoi dispositivi elettronici, era emersa una mappa dell’intera Regione nella quale il giovane aveva annotato tutte le posizioni delle telecamere di sicurezza di Adelaide. Inoltre, monitorando le telecamere di sicurezza dei vari negozi della città, la Polizia ha ripreso l’assassino in un negozio di ferramenta, intento ad acquistare guanti, fascette, nastro adesivo, una tanica e una pala.

Gli indizi raccolti hanno condotto le autorità a indagare su una vasta area, alla ricerca della ragazza scomparsa. Dopo mesi di silenzio, alla fine Singh ha confessato: aveva prelevato Jasmeen al lavoro, l’aveva legata e trasportata presso il deserto roccioso di Flinders Rangers, dove l’aveva sepolta viva, a 400 km di distanza da casa sua. Il corpo della ragazza presentava anche un taglio alla gola.
Il corpo della vittima è stato trasportato in India e riconsegnato alla famiglia per la sepoltura. Il processo nei confronti di Singh è iniziato a febbraio 2025, nel quale si è dichiarato colpevole. Il 23enne è stato condannato all’ergastolo, con la libertà vigilata prevista non prima dei 23 anni di reclusione.