Ilaria Salis rischia ben 24 anni di carcere, il caso politico viene portato al Parlamento Europeo. Tutto quello che c’è da sapere.
La notizia continua a fare molto rumore, consapevoli di una situazione molto complessa in Italia ci si pongono diverse domande.

Ilaria Salis è un’attivista classe 1984 di Milano che nel febbraio del 2023 venne arrestata a Budapest, accusata di aver aggredito tre militari neonazisti. La notizia venne riportata alla luce ovunque per come venne condotta poi di fronte al tribunale con costrizioni sia alle caviglie che ai polsi. Una situazione che divise l’opinione pubblica creando grandissima polemica.
La Salis denunciò le condizioni di detenzione in un memoriale poi inviato al consolato italiano di Budapest dal quale nacque una controversia internazionale. La Confederazione europea dei sindacati parlo di trattamenti durante la custodia “degradanti e inumani” criticandoli aspramente.
Il 24 maggio 2024, dopo il pagamento di una cauzione di oltre 40mila euro, la ragazza venne posta agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per poi essere liberata poco dopo. È poi tornata in Italia a casa dei suoi genitori a Monza. Una storia che lascia altri strascichi e che fa parlare ancora oggi con un nuovo rischio di carcere stavolta per 24 anni, il caso politico è aperto.
Ilaria Salis rischia 24 anni di carcere
Ilaria Salis rischia 24 anni di carcere in Ungheria a ribadirlo è la stessa ragazza, oggi eurodeputata di Avs che lancia un vero e proprio appello in vista di quello che sarà il voto per revocare l’immunità. Fa così del suo caso un argomento politico per mettere in luce alcuni aspetti.

Su La Stampa scrive a non molti giorni dal voto della commissione Juri del Parlamento europeo sulla revoca della sua immunità parlamentare come chiesto dall’Ungheria: “L’Europa deve decidere da che parte stare se con il diritto o con l’autoritarismo“.
Proprio grazie all’immunità il 14 giugno del 2024, precisamente un anno fa, tornò libera interrompendo il processo a suo carico. Se però la richiesta dovesse passare a quel punto sarebbe costretta a un nuovo processo: “Verrebbe riaperto il procedimento e rischierei un mandato di cattura internazionale. Potrei essere arrestata a Bruxelles o in Italia, anche mentre sto lavorando”.
Conclude specificando alcuni aspetti che non conosciamo: “La magistratura ungherese non è autonoma, il governo mi ha già condannato pubblicamente. Orban e membri di Fidesz mi definiscono da mesi come una terrorista e invocano per me delle pene esemplari. Temo un processo farsa che porti alla fine a una condanna di 24 anni”.
La donna continua a definirsi innocente, specificando che le accuse mosse verso di lei non sono mai di fatto state supportate da prove dimostrabili e che fu di fatto arrestata in maniera arbitraria. Anche questo verrà preso in esame, anche se in Italia temono che la situazione possa non dipendere da loro.