Ma nel Mediterraneo ci sono davvero specie di pesci a cui dovremmo fare attenzione? Sì e si tratta soprattutto si specie aliene.
Anche il Mediterraneo presenta specie di pesci che sono considerate altamente pericolose e a cui bisogna fare attenzione. Si tratta di specie con cui ormai i bagnanti devono imparare a convivere e soprattutto conoscere per sapere cosa si rischia e come comportarsi.

Quando parliamo di animali marini pericolosi siamo abituati a pensare che il rischio sia rappresentato solo ed esclusivamente dagli squali -che spoiler, sono presenti anche nel Mediterraneo- ma in realtà quando si parla di pesci pericolosi non ci si riferisce solo ad esemplari dotati di denti aguzzi capaci di strappare arti agli uomini in un solo morso, ci si riferisce anche a quelle specie velenose e, quindi, solo all’apparenza innocue.
L’Italia in quanto penisola è bagnata da ben quattro mari differenti che presentano una popolazione ittica variegata e, per questo, è impossibile non pensare che non ci siano specie pericolose per l’uomo.
Quali sono i pesci pericolosi del Mediterraneo e come difendersi
Le specie di pesci pericoloso sono soprattutto cosiddette specie aliene che si sono avvicinate al bacino del Mediterraneo da poco. A partire dal pesce scorpione (foto in alto, ndr) arrivato dal Mar Rosso attraverso il canale di Suez; il suo corpo tozzo e dalle strisce rosse attira sicuramente l’attenzione, ma attenzione alle pinne dorsali, qui sono presenti degli aculei velenosi che risultano particolarmente pericolosi. È considerato pericoloso perché anche una singola goccia del suo veleno può provocare reazioni allergiche, paralisi, blocchi respiratori che inducono il come. L’ISPRA (l’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) lo ha inserito tra le 4 specie più pericolose che abitano i nostri mari. Se lo si avvista è meglio allontanarsi, immediatamente.

Pericolose sono anche due specie di pesce coniglio, sia quello scuro che quello striato. Anche in questo caso parliamo di specie aliene che arrivano da Oceano Indiano e Mar Rosso e sono caratterizzata dal cambio di livrea a seconda della stagione e dell’ora che rende difficile distinguerli. Bisogna però conoscerli perché sono pericolosi per tre motivi: hanno pinne così appuntite le loro punture sono tra le più dolore si possano provare in mare. Inoltre sono velenose e possono provocare diverse tipologie di choc con annesse crisi respiratorie. Infine sono spesso serviti ai ristoranti (qui da noi è vietato, ma in altri Paesi che affacciano sul Mediterraneo no) ma attenzione perché anche la loro carne contiene dei microorganismi tossici.
Attenzione poi al pesce maculato che si riconosce per la forma allungata e le macchie scure generalmente presenti sul dorso. Questo animale è inserito nella lista dei pesci più pericolosi perché la sua carne contiene la tetradotossina una sostanza altamente tossica che provoca problemi respiratori e al sistema cardiocircolatorio, vomito e reazioni allergiche.
Per quanto riguarda le specie endemiche attenzione alla torpedine (imparentata con razze e mante ma dai colori molto più chiari simili alla sabbia); si tratta di uno dei pochi pesci in grado di produrre scariche elettriche capaci di fulminare gli essere umani.
E gli squali?
Di certo non mancano; sono 47 le specie presenti nei nostri mari ma si tratta per lo più di specie innocue e anche quando quando parliamo di squali aggressivi gli attacchi all’uomo sono davvero rari. È bene però sapere che nel Mediterraneo si trovano lo squalo martello liscio -da noi avvistato in Sicilia-, lo squalo mako al centro di alcuni avvistamenti proprio quest’anno (foto qui sotto, ndr).

E poi sì, nel Mediterraneo ci sono anche squali bianchi e squali tigre. I primi in oltre due secoli di avvistamenti sono stati artefici di soli 53 attacchi non mortali, mentre lo squalo tigre, pur essendo considerato il più aggressivo presente nei nostri mari, non ha fino ad ora provocato danni.