Facciamo luce sul nuovo conflitto tra Iran e Israele: mettiamo a fuoco le cause che hanno portato allo scoppio della guerra, quali sono i vari alleati e le conseguenze che questa battaglia sta avendo sul territorio.
Che ruolo riveste il nucleare all’interno del nuovo conflitto tra Iran e Israele? Chi si schiera dalla parte dell’uno e chi dalla parte dell’altro? Cosa sta succedendo ai civili e quali altre conseguenze riserverà il futuro se non si va incontro a una risoluzione del problema? Facciamo chiarezza sugli eventi che stanno scuotendo il Medio Oriente.

Secondo le motivazioni ufficiali rese note riguardo la causa dello scoppio del conflitto, l’Israele non vuole che l’Iran abbia a disposizione la bomba atomica in quanto teme che Teheran possa utilizzarla per distruggere lo stesso Stato di Israele, il quale viene riconosciuto come “entità sionista”.
Conflitto Iran e Israele: alla base c’è il nucleare
A generare tensioni c’è anche il fatto che Israele in prima posizione è dotata di un’arma nucleare, pertanto il possedimento della bomba atomica anche da parte dell’Iran costituirebbe nient’altro che una situazione di deterrenza, un nuovo equilibrio che Tel Aviv sta cercando di evitare per non ritornare a un già trascorso periodo storico di pari forza militare con Teheran.

Una minaccia potrebbe essere rappresentata anche dal fatto che, possedendo il nucleare, l’Iran diventerebbe una potenza nucleare mondiale e questo comporterebbe la riscrittura degli equilibri geopolitici della regione. Di conseguenza, Israele perderebbe il predominio che mantiene oggigiorno e che la posiziona strategicamente in vantaggio.
Qualora venisse creata la prima bomba sciita, tutta la porzione di territorio sunnita si sentirebbe minacciata, in primis l’Arabia Saudita. Finora, l’unico Paese dotato di bomba atomica è il Pakistan sunnita. Così Israele ha avviato un attacco verso i siti nucleari iraniani.
La bomba atomica al centro della guerra tra Iran e Israele
Stando a quanto dichiarato dall’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, l’Iran sta arricchendo l’uranio a un livello superiore a quello che ha dichiarato. Questa manovra lo avvicinerebbe alla possibilità di costruire la bomba nucleare.

Solo la scorsa settimana l’Aiea ha rilasciato questa dichiarazione andando a confermare sospetti già preesistenti. Proprio negli ultimi due mesi, infatti, l’Amministrazione americana di Donald Trump aveva avviato delle trattative con l’Iran mediate dall’Oman, aventi per oggetto la questione del nucleare.
“Gli iraniani sono dei negoziatori tosti”, aveva detto Trump, il quale tuttavia si era dichiarato ottimista. Teheran, dal canto suo, aveva parlato di una controproposta costruttiva avanzata dagli americani. Al contrario, il governo israeliano di Benjamin Netanyahu si è opposto con forza a queste trattative.
Guerra tra Iran e Israele: alleati e conseguenze
Gli Stati Uniti restano comunque i maggiori alleati di Israele. Si dimostrano pronti a difenderla da qualsiasi eventuale attacco. Anche l’Europa Occidentale è schierata dalla stessa parte. Invece, la Russia è alleata dell’Iran e ha contribuito alla costruzione dei suoi impianti nucleari. Anche la Turchia sembrerebbe essere dalla parte dell’Iran. Con il racconto di Alberto Angela sul disastro di Hiroshima e Nagasaki, avevamo già ricordato che al momento, le uniche potenze mondiali in possesso delle armi atomiche sono Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Russia, Pakistan, India, Cina e Corea del Nord. Oggi, sappiamo che Americani e Israele stanno lavorando affinché gli iraniani si ribellino al loro regime: dopo i raid, gli studenti si sono riversati in strada e hanno messo in fuga la polizia. Tuttavia, è ancora presto per parlare di rovesciamenti concreti.