Guai per i percettori dell’Assegno di Inclusione: sono partiti i controlli, scopri se puoi finire nella lista nera

Assegno di Inclusione, per capire chi potrebbe far parte della lista nera bisogna sapere su cosa verteranno i controlli.

Dallo scorso anno al posto del Reddito di Cittadinanza vengono erogati l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro. Due aiuti per chi si trova in condizioni di difficoltà economica ma si impegna per uscire da questa situazione studiando, formandosi e acquisendo competenze.

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Guai per i percettori dell’Assegno di Inclusione: sono partiti i controlli, scopri se puoi finire nella lista nera (Mediagold.it)

L’Assegno di Inclusione è la misura dedicata agli over 60, minori, disabili e persone in condizione di svantaggio sociale mentre il Supporto per la Formazione e il Lavoro si rivolge ai cittadini occupabili di età compresa tra 18 e 59 anni. Entrambi valgono 500 euro di base e per ricevere l’una o l’altra misura bisognerà soddisfare requisiti patrimoniali e reddituali. Non sono, inviare la domanda per ricevere la prestazione non è sufficiente.

Per ricevere i soldi l’interessato dovrà firmare il Patto di Attivazione Digitale. In questo modo si impegna ad avviare un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. Sottoscrivendo il PAD, il cittadino fornisce le informazioni per attivare i servizi competenti e accetta di partecipare ad iniziative di formazione, orientamento e ricerca attiva del lavoro.

Ecco chi rischia di perdere l’Assegno di Inclusione

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha il compito di vigilare fino al 31 dicembre 2026 sui sussidi al fine di contrastare la percezione irregolare dell’ADI o del SFL. Scatteranno minimo 5 mila controlli ogni anno e parteciperanno all’azione gli uffici INPS, il personale dell’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza. Una particolare attenzione è richiesta in relazione alla necessità che i minorenni del nucleo familiare rispettino l’obbligo scolastico.

Ragazzi a scuola
Ecco chi rischia di perdere l’Assegno di Inclusione (Mediagold.it)

Al momento della firma del PAD l’operatore verifica che i minori siano iscritti e frequentino una scuola. Qualora i dati non risultassero corretti, completi o aggiornati la famiglia avrà 10 giorni di tempo per presentare la documentazione attestante la frequenza. In caso contrario i genitori dovranno impegnarsi formalmente a far tornare il minore a scuola nel più breve tempo possibile.

Se passano 7 giorni dalla firma del PAD senza che il minore torni a scuola allora l’ADI verrà sospeso. Le erogazioni partiranno solo quando il minore riprenderà a frequentare le lezioni scolastiche. Attenzione, inutile “fingere” un ritorno solo per ricevere il beneficio. La situazione, infatti, verrà monitorata ogni mese. Qualora venisse riscontrato che il minore non frequenta correttamente la scuola senza un valido motivo l’Assegno si perderà definitivamente. Sono i genitori o familiari di minorenni, dunque, a dover fare particolarmente attenzione a non finire nella lista nera.

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