L’ex moglie di Gary Coleman, l’attore noto per il ruolo televisivo di Arnold Jackson, viene messa sotto accusa da un’ex agente della FBI.
Vi ricordate di Gary Coleman, celebre per il ruolo di Arnold Jackson nella sitcom Il mio amico Arnold? L’attore, affetto da una grave malattia renale fin da bambino, vide la sua crescita arrestarsi a 142 cm, ma questo non gli impedì di cercare la strada del successo: apparve in film, serie TV, cartoni animati e videoclip musicali, e addirittura nel 2003 tentò la via della politica, candidandosi senza ottenere grossi risultati a governatore della California.

Dopo vari problemi personali e legali, morì nel 2010 in seguito a un’emorragia cerebrale causata da una caduta: a 15 anni di distanza, ora si torna a parlare della sua morte, e a finire sotto accusa è la sua ex moglie, Shannon Price, che era in casa nel momento in cui l’attore è stato vittima di quella caduta che ne ha poi causato il decesso. Su di lei, si sono sempre adombrati sospetti, che però non portarono mai nemmeno a un’indagine sul suo conto.
Il test a cui si è sottoposta l’ex moglie di Gary Coleman
Nei giorni scorsi, c’è stata un’incredibile svolta che rende la morte dell’amatissimo attore di serie televisive un vero e proprio giallo: la causa è un test del poligrafo, ovvero della macchina della verità, al quale Shannon Price si è sottoposta. A effettuarlo, l’ex agente dell’FBI ed esperto George Olivo, che ha fatto domande molto specifiche alla donna e nonostante le risposte nette, secondo lui qualcosa in ciò da lei detto non torna.

“Ti ho fatto le seguenti domande rilevanti: ‘Hai causato fisicamente la caduta di Gary?’. Hai risposto: no. Ti ho anche chiesto: ‘Hai fatto fisicamente cadere Gary quel giorno?’. Hai risposto: no”, ha detto George Olivo, secondo il quale però la donna avrebbe mentito. In sostanza, l’ex moglie di Gary Coleman, davanti a quello strumento noto appunto come macchina della verità, per ben due volte non avrebbe superato il test.
La difesa della donna dopo le accuse mosse
Price e Coleman si sono sposati nel 2007 e hanno divorziato l’anno successivo, ma lei viveva nonostante questo ancora in casa con l’attore ed era la persona a lui più vicina in quegli anni. Gary Coleman aveva vissuto, prima dell’incidente domestico, anni difficili: dopo la separazione da Shannon Price era stato arrestato per due volte, per aver investito una persona e anche per violenze domestiche. Tre mesi prima di morire, aveva abbandonato con rabbia uno studio televisivo.

Poi c’era stato l’incidente domestico e il coma, che l’ex moglie ricostruisce spiegando di aver deciso di staccare il supporto vitale all’attore perché i medici le avevano detto che non sarebbe sopravvissuto. Gary Coleman, qualche tempo prima di morire, aveva scritto nel proprio testamento che – qualora fosse mai rimasto in coma – chiedeva di essere mantenuto in vita per 15 giorni, ma l’ex moglie spiega di aver agito dopo due, consultandosi coi medici, respingendo però addebiti diretti sulla morte.