L’addio di Simone Inzaghi all’Inter spiana la strada a Cesc Fabregas, oggi al Como: ma era quasi fatta anche tempo fa, il retroscena.
Come preannunciato anche da noi diversi giorni prima della disfatta di Champions League, Simone Inzaghi ha lasciato l’Inter scegliendo l’Arabia Saudita, in particolare l’Al-Hilal, con un contratto mostruoso da 50 milioni di euro per due stagioni. Sono diverse le voci sul possibile sostituto che si susseguono ormai da giorni e una di queste – ad esempio – porta a un ex nerazzurro, che al club peraltro è stato legato fino a qualche mese fa.
Il tecnico piacentino ha scelto di risolvere con un anno di anticipo il contratto che lo legava al club nerazzurro, con il quale – in quattro anni – ha vinto lo storico scudetto della Seconda Stella e altri cinque trofei nazionali, arrivando per ben due volte in finale di Champions League. Se ne va però da sconfitto, sia per il 5-0 che il PSG ha rifilato sabato ai nerazzurri, sia per i due scudetti persi di due e un punto, rispettivamente con Milan e Napoli.
Il rovescio della medaglia è che grazie alle capacità manageriali di Beppe Marotta e di valorizzare calciatori di Simone Inzaghi, calciatori che peraltro a lungo hanno espresso uno dei migliori giochi a livello europeo, l’Inter è oggi una società sana e i tifosi – smaltito lo scotto di Monaco di Baviera – pretendono che qualche investimento venga fatto. A metà giugno prende il via il Mondiale per Club e già il 18 di questo mese arriverà l’esordio nerazzurro contro il Monterrey.
Inzaghi non solo ha scelto di lasciare l’Inter, ma si accaserà con la sua nuova squadra già nel weekend, quando volerà a Miami appunto per il Mondiale per Club. Anche per questo, a meno di non voler giocare la competizione con il tecnico della Primavera, Andrea Zanchetta, in panchina e qualche innesto proprio preso tra gli Under 19, l’Inter è al lavoro per risolvere nell’immediato la questione panchina vacante e rinforzare una squadra che è uscita anche emotivamente con le ossa rotte.
In queste ore, si vocifera che possa essere Cesc Fabregas il nuovo allenatore dell’Inter, dopo che il tecnico di origini catalane, alla prima esperienza sulla panchina con il Como, ha riportato la squadra lariana in Serie A dopo 22 anni e un paio di fallimenti della società , costretta a ripartire dai dilettanti, per poi garantirle una salvezza tranquilla, come non avveniva da metà anni Ottanta e dal mini ciclo di quattro salvezze consecutive.
Il corteggiamento dell’Inter a Fabregas avrebbe radici davvero datate e risalirebbe – temporalmente – praticamente a quando il Como fece la sua ultima stagione in Serie A e il catalano era solo un giovane del florido vivaio del Barcellona. Era l’estate del 2003, infatti, quando Pierino Ausilio, all’epoca poco più che trentenne, notò quel talento tra le giovanili del Barcellona e tentò di portarlo all’Inter: il tentativo fallì e Fabregas finì all’Arsenal.
Nessuno può sapere come sarebbero andate le cose al Fabregas giocatore se fosse finito all’Inter, anche visto lo sperpero di talenti perpetuato negli anni non solo dai nerazzurri, ma da una gran fetta di big italiane. Uno sperpero che nei numeri e nei risultati si evidenzia anche a livello europeo, dove le squadre del nostro Paese, un tempo dominatrici di competizioni, da tre lustri fanno i conti con una evidente penuria di trofei. Fabregas all’Inter oggi è una scommessa e forse tutto il calcio italiano ne ha bisogno.
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