È stata arrestata questa mattina a Roma la deputata Carla Zambelli, deve scontare 10 anni di carcere per aver hackerato il sistema informatico del Consiglio nazionale di Giustizia.
La fuga di Carla Zambelli è finita questa mattina a Roma dov’è stata arrestata dalla Polizia di Stato. La deputata brasiliana era nel nostro paese da due mesi, ma deve scontare una pena di 10 in Brasile.

La deputata brasiliana Carla Zambelli è stata arrestata questa mattina a Roma. La donna, con doppia cittadinanza, era arrivata nel nostro Paese insieme al marito due mesi fa, lo scorso 25 maggio prima attraversando il confine con l’Argentina poi, dopo una breve sosta negli USA, l’arrivo qui.
L’arrivo in Italia è visto come una fuga dal Brasile dove Zambelli è condannata a 10 anni di carcere per aver hackerato il sistema informatico del Consiglio nazionale di Sicurezza del paese sudamericano con l’obiettivo di screditare chi indagava su Jair Bolsonaro, l’ex presidente del Brasile sotto processo per il tentato golpe dopo la sconfitta elle elezioni presidenziali del 2022.
Zambelli: “io innocente. Arrestata per ragioni politiche”
La conferma dell’arresto arriva da Andrei Rodrigues, direttore generale della Polizia federale Brasiliana, che ha spiegato come la “cooperazione tra la Polizia Federale e la Polizia italiana sia stata fondamentale“. Zambelli condotta in una stazione di Polizia per il fermo adesso dovrà attendere 48 ore affinché l’autorità giudiziaria decida se rilasciarla, estradarla o porla agli arresti domiciliari.

“Sono innocente, non ho nulla da nascondere -aveva detto a Repubblica Zambelli-. Condannata per motivi politici, ma sono innocente. Sono venuta in Italia perché sono italiana e vorrei continuare a vivere qui“. Ha parlato di persecuzione politica Zambelli che poco dopo il suo arrivo in Italia aveva fatto sapere, tramite il suo avvocato, di volersi candidare per una posizione proprio in Italia, salvo fare un passo indietro.
Una posizione in Italia di Zambelli che aveva scatenato anche il dibattito politico; due settimane fa al Question Time alla Camera, il ministro degli interni Piantedosi aveva praticamente ammesso che le autorità non sapessero dove si trovasse Zambelli e che, di conseguenza, erano state attivate tutte le attività investigative del caso. Il ministro aveva poi sottolineato come all’arrivo in Italia, negli atti di controllo alla frontiera, Zambelli risultava priva di precedenti e per questo non era stata fermata subito.
Adesso la palla è nelle mani dei giudici italiani che dovranno decidere, anche in base agli accordi bilaterali firmati tra i due Paesi, se estradare Zambelli o farle scontare la pena in Italia.