Denis Bergamini, un giallo lungo oltre 30 anni: la verità sembra adesso vicina

La morte del calciatore del Cosenza Denis Bergamini è un giallo che non trova pace: a distanza di oltre 35 anni arriva la verità.

Oltre 30 anni di mistero, per un giallo che ha sconvolto l’Italia. Uno dei tanti casi che hanno visto le Forze dell’Ordine brancolare nel buio, seguire diverse piste, aprire e chiudere nuovi scenari, portare all’attenzione dei media indizi che poi si sono rivelati inutilizzabili. La morte del giocatore del Cosenza Donato Bergamini, soprannominato Denis, resta un giallo ancora tutto da chiarire.

Denis Bergamini ex giocatore del Cosenza
Denis Bergamini ex giocatore del Cosenza (Mediagold.it)

Un giallo che, come nei romanzi polizieschi, è avvolto da una serie di misteri e fraintendimenti. Sono trascorsi 36 anni dalla morte del centrocampista ferrarese, il cui corpo era stato trovato riverso sull’asfalto, a Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza, la sera del 18 novembre 1989. Inizialmente, la morte era stata attribuita a suicidio, ma sin da subito le dinamiche dell’incidente avevano sollevato parecchi dubbi.

Indagini sulla morte del calciatore Denis Bergamini, dopo 36 anni condannato il colpevole

Il corpo riverso a terra, sulla Statale 106, in prossimità di una località sul Mar Ionio, aveva indispettito sin da subito gli inquirenti. Bergamini aveva militato nell’Imola, per poi giocare nel Russi, polisportiva in provincia di Ravenna, e poi approdare in Serie B con il Cosenza. Lo sportivo 27enne era stato ritrovato morto sulla Statale 106 Jonica. Inizialmente si era pensato a un suicidio. Secondo alcuni testimonianze, il ragazzo si sarebbe gettato sotto a un camion, venendo trascinato per decine di metri.

L’indagine era stata archiviata come suicidio. Tuttavia, questa ipotesi era stata considerata inverosimile da parte della sua famiglia, dai suoi amici e colleghi, e da parte dei tifosi del Cosenza. Infatti, il corpo non presentava segni di trascinamento, ferite da investimento e nemmeno fango, polvere e detriti della strada, specialmente perché quel giorno aveva piovuto.

Il calciatore Denis Bergamini con la sua compagna
Il calciatore Denis Bergamini con la sua compagna (Mediagold.it)

Per decenni, la morte di Bergamini ha sollevato tantissimi dubbi, e per volere della famiglia, la quale non ha mai smesso di battersi per trovare la verità, nel 2011 il caso è stato riaperto, con la procura di Chiavari a guidare le indagini in virtù di nuove prove. Bergamini, quando era stata investito dal camion, risultava già morto. Nel 2017, le indagini sono proseguite, con il corpo del ragazzo riesumato per effettuare una nuova autopsia.

Denis Bergamini ucciso con un sacchetto di plastica: un’unica imputata per il delitto

L’autopsia effettuata nel 2017 sulla salma ha rivelato che lo sportivo era stato soffocato da un sacchetto di plastica. Dunque, il suo suicidio era stata una messa in scena, con il corpo trascinato sulla strada per fingere l’investimento. Nel 2021 l’inizio di un nuovo processo, che ha visto una sola indagata per l’omicidio: la fidanzata Isabella Internò, all’epoca dei fatti in stato di gravidanza.

Bergamini, però, non voleva sposarla e non voleva nemmeno il bambino, tanto che l’aveva costretta ad abortire. Il movente, dunque, sarebbe legato a una questione di vendetta. Questa sera, su Rai1 la storia di Bergamini torna in prima linea nel programma di inchiesta Cose Nostre, in una puntata intitolata L’amore bugiardo.

La fidanzata Isabella Internò
La fidanzata Isabella Internò (Mediagold.it)

Il programma ripercorrerà tutti gli ultimi momenti del calciatore, ricostruendo il suo omicidio e rivelando tutti gli atti del processo. Un approfondimento di cronaca su un caso oscuro, nonché una battaglia per cercare giustizia e verità, fino allo scorso 1 ottobre 2024, quando la fidanzata Isabella è stata condannata a 16 anni di prigione e al risarcimento alla famiglia Bergamini di 300 mila euro.

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