Ora emerge la testimonianza di un’amica di Stefania Cappa, che può ridisegnare lo scenario in merito al delitto di Garlasco, ecco perché.
Sono orma trascorsi quasi diciotto anni dal delitto di Garlasco, come è stato ribattezzato dai media l’omicidio di Chiara Poggi, ritrovata senza vita nella sua casa di Garlasco dove si trovava sola in quei giorni dopo avere deciso di non seguire i genitori e il fratello in vacanza in Trentino. Ormai dal 2005 c’è un condannato che sta scontando la pena per il suo assassinio, Alberto Stasi, il fidanzato della ragazza, il primo ad averla trovata senza vita in casa, ma sempre proclamatosi innocente. Da qualche tempo sono però state riaperte le indagini da parte della Procura di Pavia, con forti sospetti su Stefania Cappa, la cugina della vittima, mai però formalmente indagata insieme alla sorella Paola.

Ad alimentare i dubbi ci ha pensato un testimone, che ha rivelato di avere saputo da un conoscente, oggi scomparso, di averla vista quel giorno buttare in una roggia vicino a dove viveva la nonna degli attrezzi. Questo ha contribuito ad alimentare i sospetti su di lei, già avanzati tempo prima da un altro testimone, che aveva però ritrattato poco dopo. Al momento nel registro degli indagati risulta esserci Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, Marco, che non avrebbe però agito da solo. L’alone che cresce attorno a Stefania si fa però sempre più fitto a causa di una recente dichiarazione arrivata da chi la conosce bene.
Stefania Cappa e la nuova testimonianza: cambia tutto nel delitto di Garlasco?
In attesa di capire quali saranno i risultati dell’incidente probatorio deciso per cercare di capire se il reale responsabile del delitto di Garlasco sia Alberto Stasi, la posizione di Stefania Cappa potrebbe essere meno solida. Oltre alle vecchie testimonianze, ora a mettere in dubbio la sua versione dei fatti ci ha pensato Alessia Villani, amica di entrambe le gemelle con un’intervista rilasciata a ‘Quarta Repubblica’.
La donna si è riconosciuta in un articolo pubblicato da ”L’Unità’ poco dopo l’omicidio, il 22 agosto 2007, quando erano uscite solo le sue iniziali. In quell’occasione lei aveva detto: “Il giorno dell’omicidio ho ricevuto un messaggio da parte di Stefania che mi metteva al corrente della morte della cugina e diceva di essere distrutta. Così l’ho chiamata qualche ora dopo e lei era molto giù. (…) Mi ha detto di aver vista l’ultima volta Chiara alle undici. Sul momento non ci ho fatto molto caso, ma poi ho visto i telegiornali e letto i giornali che spiegavano come quella fosse l’ora dell’omicidio. Sono sicura di quello che mi ha detto, ma magari si è soltanto confusa. Però è quello che mi ha detto”.

Quella versione, se confermata, smentirebbe quanto sostenuto all’epoca, quando si era parlato della morte della 26enne prima di quell’orario. Pensare di riferire il loro dialogo alle forze dell’ordine sarebbe stato sensato, ma non è quello che è accaduto: “Se ho parlato con i carabinieri? No, non ci sono andata” – aveva detto.
Ora che l’inchiesta per il delitto di Garlasco è ufficialmente riaperta la donna è tornata a parlare, ricostruendo ancora quello che a suo dire sarebbe accaduto il giorno della tragedia. “Stefania Cappa mi ha telefonato la sera del 13 agosto, dopo il suo primo interrogatorio – ha detto nel programma su Retequattro -. Lei era su di giri. Mi aveva detto che era stata tutto il giorno sotto interrogatorio, che era distrutta. Poi mi parla di aver visto Chiara alle ore 11. Io avevo questa informazione nella testa, non ricordavo più la frase intera. Per me non aveva destato sospetto, ingenuamente non ho fatto un collegamento inquietante e non ci ho pensato. Pensavo che stessero svolgendo le indagini, ma non sono mai stata contattata da nessuno in 18 anni”.
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Ancora non sappiamo se questo racconto servirà ad ampliare il lavoro degli inquirenti, difficile però fare finta di nulla.