Delitto di Garlasco, il generale Garofano: “Non ci sono dubbi”, le parole incastrano l’assassino

Il generale Luciano Garofano, ex capo dei Ris di Parma ed esperto di cold case, dice la sua sul delitto di Garlasco e non sembra avere dubbi.

Nei giorni scorsi, sono stati analizzati referti mai esaminati prima nell’ambito del delitto di Chiara Poggi, avvenuto nell’agosto di 18 anni fa, ma non emergono sostanziali novità rispetto alla ricostruzione processuale già consolidata: il maxi incidente probatorio, insomma, finora non sembra aver lasciato emergere nulla di nuovo. Nessuna traccia di un “assassino misterioso”, né tantomeno di Andrea Sempio, indagato per concorso in omicidio in una nuova inchiesta.

Intervista al Generale Garofano
Delitto di Garlasco, il generale Garofano fuga i dubbi sull’assassino (Mediagold.it)

Nei materiali raccolti e analizzati con tecniche più moderne alla ricerca di tracce di un possibile assassino diverso da quello che le verità processuali hanno stabilito, non sono stati trovati DNA diversi da quelli di Chiara Poggi e Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima e condannato in via definitiva. Tra gli oggetti analizzati: vasetti di yogurt, un brick di tè e una buccia di banana. Solo sulla cannuccia del tè è stato rilevato il Dna di Stasi, dettaglio già compatibile con le sue dichiarazioni.

Cosa è emerso dalle ultime recenti indagini e indiscrezioni sul delitto di Garlasco

Il giovane che è in carcere per l’omicidio della fidanzata, infatti, non ha mai negato di aver passato delle ore con Chiara Poggi prima che avvenisse il delitto, ma ha sempre negato il suo coinvolgimento e ha sostenuto in tutte le sedi la sua innocenza. Recenti indagini, invece, sono tornate a tirare in ballo Andrea Sempio, che è un caro amico di Marco Poggi, il fratello della vittima. Proprio quest’ultimo è stato al centro di nuove illazioni, bollate come “fango” dalla sua famiglia.

una foto di Alberto Stasi con Chiara Poggi
Cosa è emerso dalle ultime recenti indagini e indiscrezioni sul delitto di Garlasco Mediagold.it)

Si attendono nuove analisi su fogli di acetato e su un’impronta non identificata sul telefono di casa Poggi, che potrebbe essere un elemento rilevante, secondo quanto sostenuto dalla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’, mentre per quanto concerne la famigerata impronta numero 10, questa non sarebbe né di Stasi né di Sempio. In questi giorni, pare chiarito anche il mistero del ritrovamento di alcuni arnesi da lavoro in un canale.

Il generale Garofano rivela il nome dell’assassino di Chiara Poggi

Soprattutto quanto emerso dal maxi incidente probatorio, intanto, ha fatto sbilanciare in maniera netta l’ex capo dei Ris di Parma, il generale Luciano Garofano, ritenuto uno dei massimi esperti nazionali per quanto riguarda cold case. Questi ribadisce con fermezza la responsabilità di Alberto Stasi nell’omicidio di Chiara Poggi, confermata dalla condanna definitiva del 2015. Non ci sarebbero, insomma, delle ipotesi alternative alla verità ufficiale.

Generale Garofano a Quarto Grado
Il generale Garofano rivela il nome dell’assassino di Chiara Poggi (Mediagold.it)

Luciano Garofano accoglie con favore i risultati dell’incidente probatorio sui reperti rinvenuti otto mesi dopo il delitto, che attestano la presenza del DNA solo di Stasi e della vittima, escludendo l’indagato Andrea Sempio. Secondo il generale, gli oggetti erano chiaramente legati alla coppia, e i risultati confermano quanto già noto dal punto di vista investigativo. Infine, dall’ex capo del Ris c’è un apprezzamento convinto rispetto alla potenza del Dna nello stabilire una verità.

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