Chi è Davide Arriganello e qual è stato il suo ruolo nella vicenda della Gintoneria nel quale è coinvolto insieme a colui che considera un mito, Lacerenza
È finito agli arresti domiciliari insieme a Stefania Nobile e a colui che considerava come un modello da imitare, Davide Lacerenza. Parliamo di Davide Ariganello, 27 anni, alias “Righello” che con l’accusa di sfruttamento della prostituzione, spaccio di stupefacenti e autoriciclaggio e oggi rischia dai 10 ai 15 anni di carcere.
Ma chi è questo ragazzo che per molto tempo ha vissuto fianco a fianco a colui che era considerato il “Mosè dello champagne” lavorando alla Gintoneria? Conosciamolo meglio e scopriamo qual era il suo ruolo nella vicenda che ha portato agli arresti.
Il rapporto tra Lacerenza e Ariganello era considerato dal primo come quello che c’è tra padre-figlio. Per il giovane “Davidone” era un mito, un modello, anche se sregolato, da imitare. Lacerenza era orgoglioso di questo e considerava il 27enne il suo braccio destro.
Ariganello, infatti, nei tantissimi video che si trovano sui social di Lacerenza, è una presenza fissa. È lui che stappa le bottiglie di vino più costose ed è sempre lui lo “sciabolatore” più esperto della Gintoneria.
Un rapporto emotivo e di collaborazione quello tra i due che, se analizzato solo in questo senso, ben poco però ha a che fare con le indagini. E allora perché è finito in manette “Righello”?
Secondo la Guardia di Finanza Ariganello avrebbe un ruolo chiave nella vendita di quelli che sono stati definiti i “pacchetti” che venivano venduti alla Gintoneria. Non solo bottiglie super costose ma anche cocaina ed escort, molte volte consegnati a domicilio.
Nell’ordinanza del gip, infatti, si parla di “fattiva collaborazione di Ariganello” nell’attività di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione all’interno dei locali milanesi. Il 27enne avrebbe gestito direttamente i clienti che volevano usare i “pacchetti” offerti.
Con lui, inoltre, i clienti avrebbero avuto i rapporti per concordare l’uso del privé nei locali Gintoneria e Malmaison pagando anche le ragazze che lavoravano là.
Essenziali sono state le telefonate intercettate nelle quali si intuisce il ruolo centrale di Arriganello. Da queste si comprende il tariffario per accedere al privé, “1.000 euro a testa” e sui servizi aggiuntivi non dà altre specifiche ma aggiunge: “entri e spendi per 5 K, scegli tu”.
Per gli inquirenti “Righello” “si comporta alla stregua di un “datore di lavoro” parlando con le escort, chiedendo se hanno terminato il lavoro e dicendo di passare a ritirare il compenso alla Gintoneria. Viene definito, inoltre, ottimo factotum e che ha un “certo potere decisionale” nel “gestire i clienti”, il tutto avallato da Lacerenza.
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