Cresciuto nella Juve, c’è un talento del calcio italiano che ha fatto una particolare scelta di vita

Un talento del calcio italiano ha fatto una particolare scelta di vita, cresciuto nella Juventus era da tutti considerato l’erede di Alex Del Piero.

Molto spesso però se il talento non è assistito dalla costanza e dalla fortuna le carriere non riescono a decollare. Ed è così che è andata a questo calciatore che ha giocato tutta la carriera comunque da professionista anche se senza mai riuscire a giocare ad altissimi livelli.

stefano beltrame
Cresciuto nella Juve, c’è un talento del calcio italiano che ha fatto una particolare scelta di vita (ANSA) MediaGold.it

Tra il 2011 e il 2013 era approdato alla primavera della Juventus incidendo e arrivando a buttare in prima squadra. Tutti lo consideravano come un potenziale crack, un giocatore rapido e dotato di ottimo passo con un talento tale da ricordare addirittura Alessandro Del Piero.

Si era perso poi tra mille prestiti e senza riuscire mai a incidere, segnando appena 25 gol in sette anni. Abile nel saltare l’uomo e con un ottimo tiro a giro ha dimostrato però di non reggere la pressione quando è dovuto salire di livello.

Oggi arrivano delle situazioni molto interessanti per la sua carriera che fanno capire anche come abbia deciso di prendere una scelta di vita molto particolare. Tanto che si è tornato a parlare di lui con una certa insistenza.

Talento del calcio italiano cresciuto nella Juve prende una scelta particolare

Il calciatore di cui stiamo parlando è Stefano Beltrame che oggi ha 32 anni e sogna di tornare a giocare in Italia dopo aver a lungo giocato all’estero. Olanda, Bulgaria, Portogallo e addirittura Indonesia ed Emirati Arabi.

stefano beltrame
Talento del calcio italiano cresciuto nella Juve prende una scelta particolare (ANSA) MediaGold.it

All’interno del podcast Centrocampo ha sottolineato: “Non ho guadagnato quello che tante persone pensano, perché poi si sa cosa si dice: è andato negli Emirati a prendere i milioni, è andato in Indonesia. Ma non è vero, ho guadagnato per carità, ma mai cifre folli, cioè io devo ancora giocare per guadagnarmi da vivere. Non posso sedermi, non posso campare di rendita”.

Spiega a livello economico: “Mi offrirono al Persib 170mila euro l’anno più vari premi. Non sono cifre astronomiche, ma importanti. C’è da dire poi che lì la vita non costa nulla. Andavamo al ristorante, magari con un compagno di squadra, portavamo i nostri due autisti, che lì te lo fornisce la società, e in quattro in uno dei più bei ristoranti mangiavi e pagavi in quattro 21 euro”.

Parole che fanno capire come il calciatore abbia comunque rispetto dei soldi e sia in grado anche di capire le dinamiche sociali dei posti dove andare.

Ora il ragazzo sogna di tornare in Italia: “Ho l’obiettivo in testa e voglio fare tutto per raggiungerlo. Voglio tornare perché so di poterlo fare, perché io li vedo i campionati. Penso di poterci stare in una Lega Pro. Mi piacerebbe che qualcuno riesca a esaudire questa richiesta, perchéa desso sto lavorando e ho fame dentro”.

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