La criminologa Roberta Bruzzone torna a parlare dell’omicidio di Chiara Poggi: ignorata l’impronta di un tacco da donna sul corpo della vittima.
La criminologa Roberta Bruzzone torna a parlare del delitto di Garlasco, portando all’attenzione dei media tracce che nel corso degli anni non sono state prese in considerazione dagli investigatori. E così, dopo 18 anni, a seguito di nuovi ritrovamenti, analisi di Dna e nuove testimonianze, l’omicidio di Chiara Poggi si fa ancora più confuso.

Un mistero avvolge l’intera vicenda e nuove piste da seguire emergono ogni settimana. Se la criminologia Roberta Bruzzone è convinta della colpevolezza di Alberto Stasi, l’unico che sta pagando per l’omicidio, e che sta scontando sedici anni di carcere, i sospetti, in questi ultimi mesi ricadono su Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, fratello della vittima.
Chi ha ucciso Chiara Poggi, la ferita del tacco di una scarpa ritrovata sul corpo ma ignorata
Oltre ai movimenti confusi di Andrea Sempio, il quale si avvale da anni di un debole alibi, e oltre al comportamento delle gemelle Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara, inspiegabilmente mai indagate ufficialmente ma sempre citate negli atti, il mistero di Garlasco si infittisce, grazie alle recenti testimonianze.
Tra gli abusi avvenuti al Santuario della Bozzola, che Chiara frequentava e che, secondo alcuni, era venuta a conoscenza di cose che non avrebbe mai dovuto conoscere, ora emerge anche la pista della gelosia, con la Poggi che, nonostante la relazione con Stasi, frequentava anche un altro uomo. A portare gli investigatori su questa pista, dei messaggi trovati sul suo telefonino.

In questi messaggi, Chiara parlava di due piccioni, uno che le dava sempre soddisfazioni, l’altro invece con cui non andava più d’accordo. Ma a chi si riferiva? Sono ancora una volta le Iene a svelare una nuova testimonianza ignorata, così come la criminologa Bruzzone solleva la questione del tacco di scarpa trovato sul corpo della vittima ma mai considerato dagli inquirenti.
La lesione sulla gamba di Chiara Poggi: è la ferita del tacco di una scarpa
Roberta Bruzzone sposta l’attenzione sulla traccia misura 37 mai repertata, che avrebbe procurato una ferita da calpestamento violento sulla coscia sinistra della vittima. Tuttavia, nessuno ha mai parlato di scarpa da donna, anche perché la ferita non può ricondurre al modello di scarpa.

Alcuni hanno associato la ferita del tacco alle impronte femminili numero 37 ritrovate nella villetta. Sono subito sorte mille congetture, dall’omicidio da parte di una delle cugine Cappa alla moglie dell’amante di Chiara. Sul cadavere, infatti, la Scientifica aveva notato una lesione sulla coscia.
Dai contorni ben definiti e lividi, sembrava un calpestamento violento fatto con il tacco o con la punta di una scarpa femminile, ma la criminologa Bruzzone ci va cauta, affermando che definire se si tratti di una scarpa da donna o no è impossibile. Tuttavia, resta una traccia preziosa, mai repertata ufficialmente, nonostante la segnalazione della Bruzzone stessa alla Scientifica.