In tutta Europa le proteste dei residenti contro i turisti: le ragioni di una battaglia che ha dell’incredibile e che sfocia anche in fenomeni bizzarri e anomali.
Sembra una boutade, invece a quanto pare sta accadendo davvero in tutta Europa e col passare del tempo le proteste aumentano anche di intensità: molti residenti di capitali europee, soprattutto in Spagna, ma il fenomeno si sta estendendo, stanno prendendo di mira i turisti, arrivando a spruzzar loro addosso con pistole ad acqua. Una protesta che per quanto bizzarra nei modi è anche condivisibile rispetto ad alcuni dei contenuti messi in campo.
In Spagna, l’avvertimento ai turisti è stato lanciato da Pablo Calvo, responsabile nazionale dell’operatore turistico Tours For You, il quale ha spiegato che “i turisti sono stati avvertiti di potenziali disagi causati dai gruppi di attivisti che stanno preparando una protesta su larga scala per il 15 giugno”. C’è una vera e propria organizzazione ramificata dietro queste proteste, che è la Southern European Network Against Touristification (SET).
In Spagna, sotto attacco finiranno domenica prossima i turisti di Baleari e Canarie, ma anche coloro che soggiornano a Barcellona: si tratta di una protesta che davvero non ha precedenti, anche perché di solito i turisti sono ben visti nei territori che vanno a visitare, in quando portano ricchezza. C’è però il rovescio della medaglia, che sta dietro i motivi di questa protesta, che ormai ha preso il via da quasi un anno proprio a Barcellona e dalla Spagna si è estesa in tutta Europa.
La scorsa estate, infatti, la popolazione locale chiedeva ai politici di intervenire per limitare l’impatto del turismo di massa su alloggi, posti di lavoro e vita quotidiana. In sostanza, la protesta si basa su tre richieste fondamentali: meno turismo di massa, che è causa di aumento degli affitti, sovraffollamento e perdita di qualità della vita. Poi regole più severe per gli affitti brevi, della tipologia Airbnb, infine richiesta di migliori condizioni di lavoro per chi vive del settore turistico.
Oltre che in Spagna, si prevede che il 15 giugno si svolgano proteste anche nelle principali città europee, tra cui Venezia e Lisbona. In Italia, le proteste si terranno anche in grandi città come Milano e Napoli, così come in una delle capitali del turismo del nostro Paese, ovvero Rimini. A oggi ancora non si conoscono i dettagli della protesta, per cui non sappiamo che tipo di interventi ci saranno, ma si evidenzia la necessità di prestare attenzione alle località di villeggiatura.
Va chiarito che i turisti non sono il bersaglio diretto e anzi vengono ritenuti risorse importanti, ma quello su cui puntano il dito coloro che ormai da tempo protestano, è un sistema che ad esempio ha portato a Venezia ad aumentare i posti letto per i turisti da meno di 45mila a oltre 60mila. Insomma, nessuno vuole che il turismo sparisca dalle principali capitale dell’Europa del Sud, ma la protesta è contro il turismo incontrollato che sta “uccidendo” le città.
La cantante Laura Pausini e la malattia al cuore: un problema che ha rilevato a…
Se stai programmando le tue vacanze in Sicilia, prepara il tuo lessico ed introduci queste…
Brutte notizie per tutti i cittadini, solo pochi giorni e lo Spid diventerà a pagamento:…
A 89 anni compiuti, Pippo Baudo da tempo si è allontanato dalla televisione, ma i…
Le nuove puntate di Tradimento, in arrivo a partire da domenica 15 giugno, ci regalano…
"Clemenza non è una parolaccia", anche la Chiesa è messa al centro dello svuotacarceri e…