Le tremende alluvioni che hanno colpito l’Europa negli ultimi anni dovrebbero insegnarci che non si scherza con la natura: eventi prevedibili?
L’Europa è stata travolta da tremendi eventi naturali negli ultimi anni. Eventi che si intensificano di anno in anno, testimoniando la forza impetuosa e catastrofica dei cambiamenti climatici. Ma non solo, perché le tragedie che ci hanno colpito sono anche un monito, e ci insegnano che con la natura non si scherza e non si compete. La natura non si inganna, e allora, come agire?

La cattiva gestione delle città, l’estrema urbanizzazione, la deviazione di fiumi e torrenti, sono tutti elementi che hanno contribuito all’insorgenza di eventi catastrofici. Ne stiamo pagando le conseguenze: centinaia di morti, centinaia di dispersi, intere cittadine sommerse dall’acqua e distrutte, attività cadute in ginocchio e persone disperate. Valencia come l’Emilia Romagna, e poi la Germania meridionale, l’Austria e la Svizzera. Le alluvioni non hanno risparmiato nessuno.
Le alluvioni hanno messo in ginocchio intere regioni: si possono prevedere?
Abbattutosi nell’autunno scorso, l’evento drammatico di Valencia, ad esempio, secondo gli esperti è stato determinato da una goccia fredda. Si tratta di un tipo di evento autunnale che comporta fortissime piogge e nubifragi e che avviene di frequente nelle aree del Mediterraneo.
Un fenomeno originato da due fattori, la sacca depressionaria d’aria fredda in quota, portata in basso dai venti occidentali, e l’aria calda e umida di origine mediterranea. La grande differenza di densità delle due correnti genera questo potente fenomeno.

L’alluvione che ha colpito la Spagna è molto simile a quella che ha colpito l’Emilia Romagna, l’anno precedente, nel 2023. Aria umida calda e aria fredda che si scontrano nel bacino Mediterraneo dando origine a rovesci intensi, portando tantissima pioggia in poche ore. A tutto ciò, si somma l’aridità del terreno dopo il periodo estivo di siccità.
Ci si può preparare per far fronte ai fenomeni climatici sempre più estremi?
Il terreno non riesce a filtrare l’acqua, è troppo secco e arido, inoltre l’urbanizzazione ha sottratto spazio alla natura, aumentando il rischio idrogeologico. Questi eventi estremi aumentano progressivamente. Secondo le statistiche, infatti, le alluvioni catastrofiche sono aumentate negli ultimi decenni per via del surriscaldamento globale. Ma ci si può preparare a questi fenomeni?

È importante puntare sulla buona gestione del territorio, sui sistemi di allertamento, su infrastrutture adeguate e su opere edilizie moderne ed efficienti. Se il mar Mediterraneo continua a riscaldarsi, se i periodi di siccità si fanno sempre più lunghi, l’insorgenza di questi eventi meteorologici eccezionali è scontata. Si tratta di un argomento ampio e complesso, che dovrebbe coinvolgere cittadini e istituzioni.
Bisognerebbe ripensare l’architettura urbana e puntare sulla ricerca scientifica. I drammatici eventi a cui abbiamo assistito (e ai quali probabilmente assisteremo ancora, in futuro) dovrebbero far riflettere, dovrebbero essere presi come monito e come insegnamento per adottare nuove abitudini e per affrontare in modo più sicuro il futuro.