Controlla se hai in cucina questo prodotto acquistato di recente e guarda anche il lotto: se c’è corrispondenza, contiene pericolose aflatossine.
La presenza di aflatossina B1 in quantità superiori ai limiti di legge consentiti, fissati a 10 microgrammi per chilogrammo ha provocato diversi richiami di un prodotto molto comune in cucina, nella vita di tutti i giorni. Ma che cos’è questa tossina? L’aflatossina B1 è una micotossina prodotta da muffe appartenenti al genere Aspergillus, nota per la sua elevata tossicità. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) l’ha classificata come cancerogena.

Si tratta di una sostanza che può svilupparsi in diverse materie prime alimentari, soprattutto in condizioni di conservazione calde e umide, rappresentando un rischio per la salute umana se ingerita anche in piccole dosi per periodi prolungati. Per intenderci, potrebbe svilupparsi molto comunemente su frutta e verdura che viene ad esempio conservata male. Nel caso specifico, che ha prodotto un importante richiamo alimentare, l’aflatossina B1 si è sviluppata su diverse confezioni di pepe.
Quali confezioni di pepe contengono aflatossine?
Il prodotto coinvolto è stato fabbricato e confezionato da Ubena Alimentari Srl in uno stabilimento di sua proprietà e i primi richiami di questi giorni hanno riguardato le confezioni di pepe che riportano proprio il marchio Ubena. I lotti richiamati riportano come termine minimo di conservazione la data del 31 gennaio 2028. Il richiamo, registrato in data 13 giugno 2025, è stato avviato in via precauzionale per tutelare la salute dei consumatori.

Nelle scorse ore, la catena di discount In’s Mercato ha annunciato il richiamo di alcuni lotti di pepe nero macinato a marchio Premiati Sapori a causa della presenza di aflatossina B1. Si tratta dello stesso pepe sempre prodotto da Ubena Alimentari Srl, ma che viene distribuito appunto col marchio Premiati Sapori. I lotti coinvolti sono: LF4012BC – LF4012AC – LF4012AA – LF4012AB- LF4012BD – LF4015AB – LF4015BC – LF4015AA – LF4015AC – LF4025AA – LF4025BA.
Cosa fare se abbiamo questo pepe in casa
Bisogna stare molto attenti alla presenza di aflatossina B1: l’ingestione prolungata o massiccia di questa sostanza può causare danni al fegato e, secondo l’OMS e l’EFSA, è classificata tra i composti più cancerogeni esistenti. Questa la ragione per la quale la tipologia di richiamo in oggetto non deve essere assolutamente sottovalutata. In’s Mercato invita i consumatori a non consumare il pepe nero macinato dei lotti indicati.

L’ulteriore invito è quello a restituirlo al punto vendita per ottenere la sostituzione o il rimborso, entro il 16 giugno 2025: dopo questa data, il consiglio è comunque di non consumare il prodotto e di buttarlo via. Fate molta attenzione a rispettare queste piccole regole, perché da un lato otterremo il dovuto rimborso, ma anche dopo la scadenza del 16 giugno 2025 faremo la scelta giusta per salvaguardare la nostra salute da una pericolosa sostanza come l’aflatossina B1.