Dopo 40 anni si dice addio a uno storico motore italiano che si spegne per non essere più acceso. Tutto quello che c’è da sapere in merito.
Notizia decisamente negativa per il mondo dell’automotive italiano che perde un punto di riferimento prezioso e che ha fatto la storia.

Sono molti quelli che si ritroveranno senza lavoro da oggi, con la chiusura impossibile da prevedere e accettare. Si chiude un capitolo incredibile che parla di 40 anni di storia con 23 milioni di veicoli equipaggiati e che ha segnato eccellenza all’interno dell’industria manifatturiera italiana. Il 16 giugno diventa dunque una data storica per il nostro paese, ma dal punto di vista negativo.
Oggi vogliamo andare ad analizzare più da vicino quello che è un vero e proprio pilastro tecnologico e industriale addirittura dal 1985 quando c’erano ancora il Presidente della Repubblica Sandro Pertini e l’Avvocato Gianni Agnelli. Andiamo dunque a scoprire tutti i particolari da vicino, consci che per qualcuno sarà un vero e proprio colpo al cuore.
Un ko non solo per i motori ma proprio per il nostro paese che si trova a dover fronteggiare l’ennesima situazione complessa a livello economico in una crisi che sembra davvero non aver fine.
Addio a uno storico motore italiano
Lo stabilimento di Termoli celebra l’addio ai motori Fire, acronimo di Fully Integrated Robotized Engine, ha rappresentato a lungo la qualità del made in Italy sotto diversi punti di vista. Questo motore serviva marchi davvero straordinari e non solo FIAT ma anche Alfa Romeo, Lancia e Jeep. Punto di riferimento nell’industria automobilistica nazionale.

A partire dal 2026 lo stabilimento di Termoli sarà riconvertito e passerà totalmente ai motori elettrificati eDCT per rispondere a nuove esigenze per un mercato che sta cambiando rapidamente. Un passaggio fondamentale per Stellantis che cerca di porsi alla base della transizione energetica del settore.
In fondo è dal 2020 che si parla di motori FireFly, un’evoluzione della storica gamma che puntava verso il futuro ma ebbe anche poche possibilità. Una scelta che però presenta anche numerose lacune che devono essere appianate per riuscire a trovare una forma di equilibrio e possa portare l’Italia a dominare ancora una volta nell’automotive come ha sempre fatto.
D’altronde sappiamo bene che c’è in ballo un obiettivo non troppo vicino che porterà a una transazione definitiva per uscire dalla benzina e dunque eliminare sia il diesel che la benzina. Aspettiamo da vedere nei prossimi mesi arriveranno delle situazioni molto interessanti verso il futuro. Sicuramente ci sono tanti dubbi e anche delle speranze con il pubblico che continua a interrogarsi su quali saranno le novità e anche in fondo a quale motore fare affidamento verso il futuro.