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Prorogato l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di alimenti base della nostra tavola, tra cui i derivati del pomodoro e i prodotti lattiero caseari: il provvedimento, fortemente sostenuto da Coldiretti, era atteso dall’82% dei consumatori che, con l’emergenza coronavirus, cercano sugli scaffali prodotti Made in Liguria, o comunque italiani, per sostenere l’economia ed il lavoro dei territori.

E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ in merito all’attesa proroga firmata dai ministri delle Politiche agricole Teresa Bellanova e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli con il decreto che prolunga i provvedimenti nazionali in vigore oltre il 1 aprile, data di entrata in applicazione del regolamento Ue 775/2018.

“Avere informazioni coerenti e trasparenti in etichetta – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è l’unico modo per difendere le eccellenze locali, sostenendo così l’economia regionale, oltre a rappresentare, inoltre, un vero e proprio diritto del consumatore, che deve sempre sapere cosa arriva sulla sua tavola. È per questo che l’obbligo di indicare l’origine di tutti gli alimenti è una battaglia storica della nostra Organizzazione, che ha già permesso di ottenere grandi risultati a livello italiano e che, ora, deve portare il nostro Paese a fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie, di fronte all’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea, la quale obbliga ad indicare l’etichetta per la carne fresca, ma non per quella trasformata in salumi, per la frutta fresca, ma non per i succhi ecc…. Arrivare ad avere un’etichettatura chiara e completa potrà permetterà di difendere dalla concorrenza delle produzioni straniere, anche le grandi eccellenze liguri ottenute grazie alle numerose biodiversità presenti, e sostenere ancora di più il #Mangiaitaliano per tutelare sempre chi produce e chi consuma”.

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