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Finale Ligure. Nuovo appuntamento mercoledì sera alle 21 con un Libro per l’Estate. Ai Chiostri di Santa C Caterina incontro con Leonardo Caddo

Cos’hanno in comune un pensatore-scrittore con la passione per la natura e il vagabondare, un enigmatico terrorista ex professore di matematica a Berkeley, un architetto pioneristico e un geniale filosofo che hanno rivoluzionato i linguaggi e le prospettive non solo delle loro discipline, ma della cognizione moderna del mondo? Quattro capanne. Sulle sponde di un lago, nel fitto di un bosco o in una baia rocciosa, quattro dimore essenziali e archetipiche attraverso le quali una vita torna a essere una forma di vita tra le altre, alberi, terra, acqua e animali, e l’uomo si approssima a una semplicità che va per sottrazione al midollo delle cose. Abitare una capanna – che si tratti di Thoreau, Theodore “Unabomber” Kaczynski, Le Corbusier o Wittgenstein – è un gesto radicale e inattuale (dagli esiti a volte drammatici) che azzera gli “epifenomeni che coprono tutto ciò che di naturale esiste nello stare al mondo” e ricostruisce attorno a sé tempo, percezione, esperienza, pensiero – rifondando la meraviglia dell’aderenza al reale, che per Caffo è il vero e ultimo thaumazein filosofico. Leonardo Caffo è filosofo e co-curatore del Public Program 2020 di Triennale Milano. Insegna Filosofia teoretica al Politecnico di Torino e Fenomenologia delle arti visive contemporanee alla NABA di Milano. Conduttore e autore di Rai Radio 3, collabora con il Corriere della Sera. Tra le sue opere, ricordiamo A come animale (2015) e Costruire futuri (2018) pubblicate da Bompiani, La vita di ogni giorno (2016), Fragile umanità (2017) e Vegan (2018) uscite per Einaudi. I suoi ultimi libri sono il romanzo Il cane e il filosofo (Mondadori, 2020) e il saggio Dopo il Covid-19 (nottetempo, 2020). Il messaggio di Caffo io credo sia duplice: da un lato non è la fuga dalla civiltà che risolve il problema del nostro impatto sul mondo, dall’altro la ricerca della semplicità, di un passo più leggero col quale camminare sul nostro pianeta, con tutte le difficoltà che comporta cambiare le nostre inveterate abitudini di “popolo delle merci” (come dice Kopenawa stesso) è una delle risposte che possiamo trovare all’attuale problema climatico. Il saggio di Caffo apre, ed è al contempo molto personale. Nella collana “Terra” vogliamo appunto trovare voci di pensatori occidentali che possano aiutarci a cercare una via. La notizia è che ci sono e sono molto interessanti. (Andrea Gessner)

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