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Opera è il progetto europeo di cui Regione Liguria è capofila.

Genova. Si è concluso ieri Opera, il progetto europeo – finanziato a valere sul Programma Interreg Italia Francia Marittimo di cui Regione Liguria è capofila – a sostegno della promozione di attività di supporto gratuito all’autoimprenditorialità per il reinserimento lavorativo delle persone espulse dalle aziende di crisi.

All’evento di chiusura dei lavori, tenutosi in forma online, sono stati illustrati i dati dell’intervento – focalizzato sull’area della Val Bormida e del savonese – che ha permesso di agire in maniera sinergica e capillare su tutto il territorio con 7 sportelli “antenne”, 2 gestiti da Filse per conto di Regione Liguria e 5 da Atena/Confcooperative.

«La nostra mission è stata quella di mantenere le competenze maturate durante lo svolgimento del progetto sul territorio, continuando a dare la possibilità a chi sta fuoriuscendo dal mondo del lavoro, di creare nuove imprese o cooperative attraverso il supporto allo sviluppo d’impresa con azioni di workers buy out e spin off – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti Siamo convinti che anche dalla crisi, con la cooperazione, possa rinascere il futuro della nostra regione e di tutta l’area transfrontaliera e i dati del progetto Opera a livello regionale già ce lo dimostrano: sono infatti 217 le persone coinvolte nelle attività formative e 20 le nuove realtà imprenditoriali supportate nel percorso di avvio. Un’azione che ben si integra all’interno di tutti quegli interventi, dal valore complessivo di 23 milioni di euro, che come Sviluppo economico abbiamo indirizzato per la riqualificazione dell’area di crisi industriale complessa di Savona».

«Entusiasti per questo progetto, fin da subito abbiamo attivato i Centri per l’impiego della Regione, al fine di raggiungere i beneficiari adatti (disoccupati) al percorso offerto da Opera. Nello stesso tempo abbiamo anche condotto una serie di incontri con le parti sociali e gli stakeholders del territorio, al fine di confrontarci con i soggetti locali che si occupano della riconversione dell’area di Savona, su cui abbiamo posto il focus dell’attività e dove abbiamo aperto il primo sportello. Oltre a Savona abbiamo anche cercato di dare un ampio respiro alla realizzazione del progetto, considerando altre aree territoriali e situazioni di crisi industriali con l’apertura di 7 sportelli per assistere i disoccupati o soggetti provenienti da aziende in crisi in percorsi di autoimprenditorialità cooperativa e non. Ieri abbiamo presentato diversi progetti di start up, di cui uno della genovese Fabiana Magrì, che consiste nel creare una piattaforma di matchmaking e brainstorming per aziende e startup che condividono interesse per lo Spazio», afferma l’assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino.

c.s.

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