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Imperia. «Il Decreto Semplificazioni con le modifiche introdotte in sede di conversione al Senato tradisce le aspettative dei centri di revisione privati. In particolare, si attribuisce alla figura dell’ispettore l’intera gestione degli accertamenti tecnici, imprimendo uno strappo normativo incoerente e irragionevole rispetto all’attuale impianto».

«Si tratta purtroppo di una ricetta maldestra e improvvisata, sprovvista di una qualsiasi giustificazione e convenienza pratica, che non risolve i gravi problemi prodotti dall’inefficienza della Motorizzazione civile e che rischia di scardinare il sistema delle revisioni», dichiara Luciano Vazzano, Segretario territoriale CNA Imperia.

«Un sistema retto su una efficace relazione tra pubblico e privato, grazie ai 9mila centri di controllo privati diffusi capillarmente su tutto il territorio nazionale, in grado di garantire ogni anno, con tempestività e professionalità, le operazioni di revisione su oltre 15 milioni di veicoli». E continua, «Come se non bastasse, tra le novità introdotte, figura anche l’ulteriore rinvio dei termini per lo svolgimento delle revisioni in scadenza al 30 settembre e al 31 dicembre 2020. La sicurezza stradale viene messa a dura prova attraverso decisioni pericolose di proroga: la necessaria verifica periodica dei mezzi non può essere considerato un mero adempimento e non può esserne messa in discussione l’importanza fondamentale per la tutela dell’utenza stradale, oltre al rispetto delle attività dei centri di revisione e controllo privati, che ogni anno affrontano ingenti investimenti in termini di risorse umane e strumentali per garantire l’incolumità delle persone e dei loro mezzi di trasporto».

«CNA lancia dunque l’appello alle Istituzioni per l’apertura immediata di un tavolo, che ponga al centro del confronto le vere priorità del settore: ampliamento del novero delle attribuzioni delle imprese ai collaudi e alla revisione dei mezzi pesanti e aggiornamento delle tariffe ferme al 2007», conclude Vazzano.

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