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Più spiaggia ad Alassio? «Sì, con la soluzione Tecnoreef». E adesso c’è anche il permesso per costruirlo, arrivato dall’ufficio demanio del Comune, si procede su più canali: reperire i fondi in Europa e in Regione. Il permesso ricevuto dai balneari di Alassio ieri mattina era fondamentale per la prosecuzione dell’opera: era l’anello che mancava all’intera pratica dopo un iter avviato a fine dicembre del 2012. Il Tecnoreef metterà al riparo la costa da mareggiate devastanti come quella di ottobre con 135 mila metri cubi di sabbia in meno lungo tutto il litorale. Sono sette anni che il «Consorzio Adelasia» composto da diverse imprese balneari accelera affinché venga dato avvio ad un progetto che è stato studiato dai tecnici dello Studio Rinaldo di Venezia e dal professor Paolo Berni dell’Università di Pisa. Un intervento che prevede la posa in opera, di fronte alla costa, di una linea di moduli prefabbricati usati appunto per proteggere la costa. I moduli sono piastre in cemento, di forma ottogonale, alte circa 120 centimetri, dallo spessore di 6 centimetri, pesanti ciascuno circa 130 chilogrammi. Le piastre sono collegate tra loro, ancorate al fondo marino in modo stabile e definitivo. Secondo il progetto, i moduli in cemento, verranno posati su una linea parallela alla riva, ad una profondità di circa 3 metri e distanti dalla riva a circa 120 metri a sud-ovest e circa 80 metri a nord est. La linea a protezione della spiaggia di ponente, sarà costituita da 230 moduli per una lunghezza complessiva di quasi 1900 metri, mentre quella a protezione del litorale di levante si estenderà per circa 1550 metri con 190 moduli. A completamento del progetto, è prevista anche la posa in opera di altri 15 moduli, ad una profondità di 5 e 20 metri per il ripopolamento ittico.

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