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Nella serata del 6 dicembre alle ore 20.30 è stato organizzato un incontro gremito da un folto pubblico presso la Sala “Fratelli Stellati” in Via Carlo Nocelli di Varazze, dal titolo “Immigrazione, Sicurezza e legittima Difesa”.

Sono intervenuti il Senatore Francesco Bruzzone con la partecipazione del segretario provinciale della Lega, Roberto Sasso Del Verme e il segretario della sezione di Savona Maria Maione.

Uno degli argomenti che sono stati trattati durante la conferenza è stato il Decreto Sicurezza, che lo scorso novembre il è diventato legge, con il via libera da parte del Senato e della Camera. Il decreto legge è composto da 40 articoli che concernono: la sicurezza urbana, la lotta al terrorismo e alla mafia e l’immigrazione. Quest’ultima ha scaturito non poche polemiche da parte della sinistra e dell’Europa, poiché concerne l’aumento dei reati che annullano la sospensione della richiesta di asilo politico dopo una condanna in primo grado, portando all’espulsione immediata; l’abolizione della protezione umanitaria; il trattamento nei centri di rimpatrio da un massimo di 90 giorni a 180 giorni; la revoca della cittadinanza se la persona viene ritenuta pericolosa e i centri Sprar, che non potranno più accogliere i richiedenti asilo, ma solo minori non accompagnati e chi ha già ricevuto la protezione internazionale.

“Il Decreto sicurezza è legge mentre il Decreto sulla legittima difesa deve ancora andare alla Camera. – ha dichiarato il Senatore Francesco Bruzzone La cosa più importante è che la promessa elettorale è stata mantenuta. Cambia il mondo e i primi segnali li abbiamo visti con il blocco degli sbarchi, con 100 mila in meno su 120 mila in totale. All’incontro c’è stata un’importante partecipazione numerica e numerose persone sono intervenute per manifestare l’assenso rispetto a quello che stavamo facendo per segnalare problematiche su questo tema sentitissimo. Non ci sono atteggiamenti o espressioni di tipo razzista, ma c’è una forte volontà di tutela di eventuali forme di razzismo nei confronti dei cittadini italiani. Gli interventi sono stati di lamentela nei confronti dei privilegi che alcuni profughi hanno e che gli italiani non hanno.” ha concluso il Senatore.

Fonte di grande indignazione da parte della Lega è stato il parroco di San Torpete di Genova, Don Paolo Farinella, che ha deciso di non celebrare la messa di Natale e tener chiusa la chiesa fino al 5 gennaio, in protesta contro il Decreto Sicurezza di Salvini. “Salvini, uomo incolto, senza alcun senso dello stato e del diritto, sono complici di lesa umanità e di ‘deicidio’ ha dichiarato il parroco. Don Farinella ha invocato “l’obiezione di coscienza” e ha deciso di non celebrare il Santo Natale poiché ritiene che il decreto sia “di massima insicurezza e sfregio dei valori e dei sentimenti più profondi della democrazia e del diritto” nonché “incostituzionale”, così come il motto “prima gli italiani” che sarebbe un “obbrobrio giuridico che fa straccio di secoli di conquiste ci civiltà giuridica”.

Il fatto non ha solo indignato Salvini, che non ha perso l’occasione per commentare l’accaduto con un Tweet: “Non ho parole. Questo “prete” non danneggia me, ma toglie il Natale ai genovesi e agli italiani”. A quanto pare, il dissenso del parroco nei confronti del Decreto Sicurezza, ha fatto non poco scalpore visto che proprio questa sera il Senatore Bruzzone ha terminato l’incontro commentandone il comportamento: “Io mi rendo conto che ci sia una parte della Chiesa che nel momento in cui andiamo a toccare il portafoglio, i 35 euro al giorno, si irriti o si arrabbi, l’appello che lancio a tutti gli italiani è di fare tutti quanti una preghiera per questo prete genovese che non vuole festeggiare il Natale per protesta contro Salvini. Ritorni sulla retta via, preghiamo affinché il prete Don Farinella ritorni sulla retta via”.

Il pubblico pubblico presente in sala è intervenuto attivamente alla discussione proponendo diversi spunti di riflessione.

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