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Cairo Montenotte. Più di 160 firme dei dipendenti dellospedale di Cairo e la mobilitazione della Valbormida per chiedere la riapertura dell’ospedale San Giuseppe. Mentre nell’entroterra ricomincia la lotta in difesa del nosocomio, a fare chiarezza è il commissario straordinario Paolo Cavagnaro dell’Asl 2: “Riapriremo gli ambulatori e implementeremo i servizi come Radiologia e Cardiologia, non si sono mai fermati. I punti di primo intervento saranno gli ultimi a riaprire, non solo a Cairo, ma dappertutto per evitare rischi. Decideremo con la Regione e Alisa, l’agitazione è immotivata“. Il timore del territorio (in attesa che vengano chiariti tempi e modi della privatizzazione in corso) è di rimanere a lungo senza un presidio sanitario di riferimento. “Se una persona ha bisogno e il 118 è già impegnato in un altro intervento, cosa si fa? Si muore?“, E’ uno dei passaggi cruciali della lettera dei dipendenti. Ieri una prima risposta è arrivata dal sindaco di Cairo, Paolo Lambertini, che ha scritto ai firmatari della petizione: “La permanenza dell’ospedale e il suo potenziamento sono due obiettivi a cui nessuno vuole rinunciare”.

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