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La crisi Iran-USA pone non pochi quesiti riguardo all’economia mondiale e locale, e la preoccupazione da parte degli agricoltori liguri per quanto sta avvenendo in Medio Oriente in queste ultime settimane è tangibile nelle parole di Aldo Alberto, presidente di CIA Liguria, la Confederazione Italiana degli Agricoltori liguri:

«Nell’era della globalizzazione le interdipendenze non soltanto economiche ma anche degli scenari sociali e politici internazionali assumono una incidenza sempre più immediata sulle nostre vite quotidiane. L’inasprirsi della crisi Iran-USA si inserisce in un contesto caratterizzato da un’economia debole, frutto di grande competizione e di instabilità generale. E interessa l’area geografica dalla quale provengono quasi i due terzi del petrolio mondiale. La reazione a catena ha quindi avuto una immediata ripercussione sul prezzo del greggio. Il rincaro dei prodotti petroliferi andrà inevitabilmente ad incidere negativamente sui costi di produzione e sulla logistica e in seconda battuta, se la crisi si farà più profonda, sui consumi in un momento congiunturale già molto problematico. Tuttavia, un sistema paese più forte ed organizzato consentirebbe alle aziende ed alle famiglie di ammortizzare meglio la negatività della situazione internazionale. Questo vale per tutti i settori economici e non da ultimo per il settore primario. La tipicità dei prodotti agricoli italiani ci ha permesso di continuare ad avere finora buoni riscontri sui mercati ma oggi questo non è più sufficiente: le aziende, già sofferenti per la situazione di aumento dei costi e diminuzione del reddito, rischiano di subire un ulteriore colpo difficilmente recuperabile. Bisogna cambiare passo. Dobbiamo chiedere alla politica meno discussioni su temi di campagna elettorale e più progetti concreti con obiettivi di sistema. Le difficoltà derivate dagli scenari internazionali meglio si affrontano se c’è coesione nazionale sui grandi temi strategici come recentemente affermato e richiesto dal presidente Mattarella».

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