Scuole invisibili per il governo, scatta la protesta
«Noi siamo invisibili per questo governo». È il titolo dello sciopero bianco indetto per due giorni, martedì e ieri, dalle scuole paritarie cattoliche nazionali, a cui ha aderito anche l‘Istituto Figlie di Nostra Signora della Neve, che ha sedi a Savona, Sanremo, Genova e Roma, per un totale di 1200 alunni e oltre 200 insegnanti.
Una sorta di «grido composto» per evidenziare la difficoltà di tante famiglie, in questo periodo, a pagare le rette e, di conseguenza, quella delle scuole a erogare gli stipendi dei docenti e del personale amministrativo. Così, per due giorni, c’è stata una sospensione della didattica a distanza, sostituita con attività alternative (sempre a distanza). Inoltre, sono stati esposti striscioni con la scritta: «Noi siamo invisibili per questo governo», come avvenuto a Savona, dove l’Istituto Nostra Signora della Neve ha due scuole dell’infanzia (al Prolugamento e alle Fornaci, con 120 alunni e 70 docenti) e una primaria in via Manzoni (150 alunni e 40 docenti). «Il nostro gesto simbolico intende essere un “rumore educativo”», spiega la Superiora Generale Roberta Candotti.
«Chiediamo di essere riconosciuti come scuola pubblica paritaria e di ottenere finanziamenti; infatti, molte famiglie hanno difficoltà a pagare le rette, accessibili normalmente a un ceto medio-basso. Senza le rette non riusciamo a pagare gli insegnanti e non possiamo aumentarle, perché vogliamo raggiungere ceti sempre più popolari. Il rischio è che il 30% degli istituti paritari chiuda».
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