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Albenga. “Il clima polemico che si è creato, mi induce a ritirare la proposta avanzata di intitolare a Nino Lamboglia l’aula del Consiglio comunale di Albenga .Credo che la figura di Lamboglia non possa essere oggetto di polemiche di basso profilo che ci sono estranee ,pur rivendicando il diritto,sancito dalla Costituzione, di un’associazione culturale ,come di qualsiasi cittadino, di contribuire al dibattito pubblico. Queste sono le regole della democrazia partecipata . Oggi non ci sono i presupposti per un confronto sereno e quindi ritiro la proposta”. Lo dice il direttore del Centro Culturale Pannunzio Pier Franco Quaglieni.

“Per altri versi, ribadisco che l’aula di un consiglio comunale non debba essere dedicata a nessun politico e non penso esistano precedenti di politici a cui sia stata dedicata un’aula consiliare in cui il dibattito democratico deve essere totalmente libero e sgombro da pregiudiziali di qualsiasi tipo per il presente e per il futuro. Le persone vanno e vengono ,le istituzioni restano. Sarebbe impensabile dedicare a politici l ‘aula di un consiglio provinciale o regionale e ,meno che mai, l’aula di Montecitorio o di Palazzo Madama . All’interno degli edifici che ospitano le assemblee elettive, a volte ,ci sono delle sale che sono eccezionalmente dedicate a grandi figure della storia. In ogni caso e’ opportuno che decorrano anni, prima di assumere in modo non emotivo,ma storicamente fondato,decisioni in merito.
L’alta figura di Nino Lamboglia poteva essere un’eccezione in nome della cultura ,ma il modo in cui essa e’ stata accolta , mi impone di impedire che essa venga sottoposta ulteroriormente alla polemica invece che tenuta nella dovuta considerazione: Lamboglia e’ stato il più grande albenganese del Novecento ,l’unico conosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Mala tempora currunt e certe regole di confronto civile sono state infrante da quelle di Facebook e di Tiwitter . Ma il Centro Pannunzio,come diceva di noi Carlo Casalegno ucciso dalle Br,”non si lascia mettere in riga “e continuerà,libero e indipendente, per la strada che percorre da 50 anni”, conclude Pier Franco Quaglieni.

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