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La Piaggio non decolla e il commissario straordinario Vincenzo Nicastro chiederà un periodo di cassa integrazione straordinaria per 1021 lavoratori. Dal Mise, il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali arriva un provvedimento difficile da digerire «deciso allo scopo di accompagnare l’attività commissariale, garantendo però la salvaguardia dei livelli occupazionali». E domani arriva Di Maio.

L’accordo raggiunto al tavolo cui – assieme ai rappresentati del Ministero – hanno preso parte l’azienda, l’Unione Industriali di Savona e le organizzazioni sindacali di categoria, prevede che la Cigs sarà richiesta per un numero massimo di 1.021 unità lavorative (91 occupate presso il sito di Villanova D’Albenga, 217 su Genova e 13 occupate su Roma). Il trattamento sarà richiesto per la durata di 12 mesi, a decorrere dal 3 dicembre 2018, data di ammissione alla procedura di Amministrazione Straordinaria e comunque per tutta la durata dell’attività di Commissari». Nel dettaglio, i lavoratori saranno interessati dal ricorso all’ammortizzatore sociale fino al massimo delle zero ore e per loro, «compatibilmente con le esigenze tecnico-organizzative aziendali, nonché tenuto conto della fungibilità delle mansioni, si farà ricorso alla rotazione». Inoltre, la stipula dell’intesa prevede che, con frequenza trimestrale o su richiesta delle Parti, siano svolti «incontri di verifica circa l’andamento del programma di gestione degli esuberi oltre alla verifica». Ma non è l’unica novità, nel momento più difficile della Piaggio. Renato Vaghi, al vertice dell’industria aeronautica ligure, ha lasciato l’azienda. E ora si attende un nuovo assetto organizzativo da parte della Piaggio. «Un segnale certamente positivo – sottolinea la Rsu.- L’incontro con le rappresentanze dei lavoratori, le segreterie sindacali e dello stabilimento è molto utile proprio in questo momento di confusione mediatica. Dal 2014 ci sono lavoratori ancora sospesi in cassa integrazione, alcuni con disabilità, altri 500 si sono aggiunti a questi 30 (15 su Villanova e 15 su Sestri). Attualmente in media 200 lavoratori sono a zero ore in questo primo trimestre mentre gli altri hanno riduzioni inferiori di orario. Dietro a queste informazioni ci sono tanti sogni spezzati di lavoro e di vita».

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