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Albenga. La sentenza UE su Punta Perotti di Bari è applicabile anche al “caso” delle tre palazzine di via Carloforte ad Albenga? Probabile. In Comune un pronunciamento del Cedu di Strasburgo è atteso entro pochi mesi con scenari assolutamente inediti per il futuro del complesso immobiliare a ridosso del centralissimo viale Pontelungo. La Corte Europea per i diritti umani di Strasburgo ha emanato una sentenza inappellabile, che condanna l’Italia a pagare un risarcimento per la confisca e l’abbattimento a Bari del famigerato Ecomostro di Punta Perotti, in quanto sarebbe stato contrario ai principi delle norme europee. In sostanza è stato stabilito che l’autorità italiane (sindaco di Bari) non avrebbe potuto ordinare la confisca e la demolizione dell’immobile abusivo in assenza di un processo ed una sentenza definitiva di condanna degli autori proprietari. Ad Albenga la situazione, dopo i tre gradi di giudizio, è quella che le palazzine sono state confiscate dallo Stato con la prescrizione arrivata in Cassazione (dopo due sentenze di condanna in primo e secondo grado). Le palazzine, in questo caso, non sono state demolite. Il liquidatore si è rivolto alla Cedu per cercare di risolvere una situazione che si protrae da diversi anni nel tentativo di sanare la lottizzazione e procedere alla costruzione completa degli immobili, ora abbandonati. Vicenda seguita con interesse da parte del Comune che, a differenza di Bari, non ha proceduto alla demolizione del complesso immobiliare dopo la confisca. Così spiega la posizione dell’Amministrazione il sindaco Cangiano: «Sulle palazzine Giallombardo è massimo l’impegno profuso dall’Amministrazione e dagli uffici. Abbiamo sempre agito con prudenza Non abbiamo mai proceduto a interventi o a soluzioni affrettate. É un percorso lungo ma che speriamo presto si possa sbloccare perché le palazzine insistono su un’area centrale della città e quindi in una zona appetibile per il mercato immobiliare». La stessa amministrazione, di concerto con le forze dell’ordine, si è spesa più volte per mettere in sicurezza gli immobili e le aree in attesa di maggior chiarezza sugli aspetti giudiziari anche per evitare occupazioni abusive di senzatetto, sbandati e stranieri irregolari». Ora gli occhi sono tutti puntati alle decisioni della Cedu che aprirebbe scenari inediti: riprendere il cammino dell’opera edilizia sulle aree di via Carlaforte che è l’obiettivo perseguito anche dal Comune.

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