Condividi l'articolo

Alla Nasa è stato affidato il compito di predisporre tutto ciò che serve per avviare un insediamento stabile sul nostro satellite naturale. Ma il modulo per far vivere gli astronauti con una parte ospedaliera sulla Luna o su Marte verrà presentato a Brema il 5 ottobre dall’Agenzia spaziale europea. E tra gli autori del progetto figura anche Alberto Razeto, medico del pronto soccorso dell’ospedale di Imperia. Dallo scorso anno è impegnato in una missione in Antartica presso la Base Concordia insieme a biologi, scienziati e ad altri ricercatori, ma è stato impegnato anche nello studio della MaMBA, ovvero «Moon and Mars Base Analog» la cui base operativa è a Brema, in Germania. Un progetto avveniristico dedicato appunto alla creazione di un habitat il più funzionale possibile con un centro medico. «Nella fase progettuale del modulo – spiega il medico imperiese – ho contribuito per la parte medica». Nulla di fantascientifico. Nulla a che vedere con 2001 Odissea nello spazio, la pellicola cult diretta da Stanley Kubrick. E’ tutto vero. «In realtà – avverte il dottor Razeto – è il progetto di una base spaziale. Non si tratta appunto di fantascienza. La base dovrebbe essere costruita per ospitare esseri umani per un lungo periodo. Ma potrà servire anche per effettuare le spedizioni su Marte». Una base che dovrà essere composta da diversi moduli abitabili tra cui anche un modulo ospedaliero. Ed è qui che entra in gioco il medico di Imperia. «Ho curato il progetto del modulo insieme ad altri studiosi. Fanno parte del team Chistiane Heinicke, Steven Jaret, Jens Ormo, Miranda Fateri, Nina Kopacz, Mickael Baque, Cyprien Verseuex, Bernard Foing. A loro è spettato il compito di elaborare ricerche su altre parti. Il fatto di essere medico e l’esperienza in una simile Base Antartica hanno fatto il resto», aggiunge con orgoglio. Il progetto del modulo spaziale lo ha tenuto impegnato per alcuni mesi. «Se verrà approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Esa si andrà avanti con la successiva fase di realizzazione. ma di quetso se ne parlerà dopo il congresso di Brema e con il nuovo anno». Stanno lavorando al progetto che ha come obiettivo quello predisporre tutto ciò che serve per avviare un insediamento stabile sul nostro satellite naturale. Partecipano gli stessi partner della Stazione Spaziale Internazionale, ovvero la Nasa, la Roscomos (Agenzia spaziale russa), l’Esa, la Jaxa (Agenzia spaziale giapponese) e la Csa, l’Agenzia spaziale canadese.

Resta aggiornato con le nostre ultime notizie da Google News

Seguici