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Borgio Verezzi. Marta Zito ha ricevuto il premio Fondazione De Mari. L’attrice, presente in collegamento Skype, è stata premiata dalla direttrice della fondazione Anna Cossetta per la sua interpretazione del doppio ruolo di Beatrice e Colombina nella versione de “I due gemelli veneziani” di Goldoni, riscritta da Natalino Balasso e messa in scena da Jurij Ferrini lo scorso anno al Festival. La 54^ edizione del Festival si chiude stasera con “M’accompagno da me” lo spettacolo di e con Michele La Ginestra, del quale firma la regia Roberto Ciufoli. Una data in più rispetto alle previsioni iniziali, che ha permesso di recuperare lo spettacolo di La Ginestra – annullato per pioggia lo scorso 3 agosto – e di completare il programma di un’edizione particolare.

Gli undici spettacoli, andati in scena in piazza Sant’Agostino e al teatro Gassman, sono stati accolti con entusiasmo da un pubblico sempre nutrito e capace di adattarsi alle misure di sicurezza previste quest’anno dagli organizzatori per poter svolgere la manifestazione. «Qualche mese fa» commenta Stefano Delfino, direttore artistico del Festival, «quando si è deciso di fare il Festival, sia pure in edizione ridotta, eravamo consapevoli di compiere un salto nel buio: gli spettatori, soprattutto quelli non del luogo, sarebbero venuti? E in che numero? E avrebbero gradito proposte diverse dalle solite? Ora, a posteriori, posso dire che la risposta è stata superiore a ogni più rosea previsione, sia in termini di affluenza che di consensi. E che siamo orgogliosi di avere tracciato una strada, seguita poi anche da altri, verso la ripartenza e il sospirato ritorno alla normalità». Aggiunge il sindaco Renato Dacquino: «Il 54° Festival sarà per sempre ricordato come il protagonista di un’annata speciale: il 2020. In giorni di blocco totale di ogni programmazione si è scelto con responsabilità e coraggio di andare avanti. La scelta fatta ha avuto grande visibilità mediatica e ha stimolato tutti a riprendere, pur con le dovute attenzioni, le varie attività. I risultati ottenuti, a una prima ma razionale valutazione, evidenziano: successo di pubblico e di critica e il superamento delle difficoltà causate dalla pandemia e dalle fragilità umane. Ancora una volta il fattore umano è stato determinante: le compagnie, il team del Festival, i dipendenti comunali, le attività commerciali, le associazioni e gli abitanti di Verezzi hanno collaborato e lavorato insieme lealmente e con spirito costruttivo». «Durante la preparazione di questo Festival così particolare» conclude la consigliera con delega al teatro Maddalena Pizzonia, «non avevamo idea che il pubblico avrebbe risposto così bene! Temevamo che la paura e la diffidenza potessero fermare la voglia delle persone di andare a teatro, invece grazie alle misure di sicurezza messe in luogo e al grandissimo affetto che il nostro pubblico riserva sempre alla nostra manifestazione siamo riusciti a ottenere grandi successi una serata dopo l’altra».

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