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Laigueglia. Il Comune di Laigueglia perde la causa al Consiglio di Stato con i fratelli Martini e perde dodici parcheggi preziosi per l’estate ormai alle porte: quelli di via dei Glicini, vicino al cimitero di fronte alla passeggiata di ponente. L’anno scorso, l’ente municipale, ha dovuto subire una condanna pesante: il pagamento di una cifra attorno ai 290 mila euro.

Il sindaco Roberto Sasso Del Verme e, con lui il resto della giunta, nonostante la sconfitta ha tentato di raggiungere un accordo bonario con la famiglia Martini: «Eravamo disposti ad affittare quei dodici stalli per la stagione estiva 2019. Si tratta di un’area nevralgica per la nostra cittadina. Era possibile sederci intorno a un tavolo e trovare una soluzione che potesse andare bene a entrambi. Anche una trattativa per acquistare gli stalli è sfumata. L’area ora è completamente recintata e non è utilizzabile».

Parcheggiare di fronte al «Palazzo Britannia», infatti, non è più possibile. E se qualche automobilista dovesse lasciare la vettura, in uno degli stalli cancellati, eventualmente sarà il privato a chiedere l’intervento del carroattrezzi.

«Turisti e residenti, tuttavia, potranno parcheggiare negli altri stalli disponibili compresi quelli sul piazzale superiore di fronte ai capannoni dell’ex Sar. A metà giugno inoltre – ricorda Sasso Del Verme – partirà anche il servizio di bus navetta per il centro e le spiagge si potrà parcheggiare anche in altre zone collinari del paese». Il bus passerà dalla Fontana del Lupo (zona nuovo cimitero), Punta Tacuara e via al Castello Romano.

La vertenza tra la famiglia Martini e il Comune è storia vecchia. Risale al 1992 con un esproprio dei terreni compiuto dall’allora Amministrazione comunale con l’intento di realizzare l’attuale parcheggio cittadino. La famiglia, tuttavia, si è sempre opposta all’esproprio. È iniziato così un lungo braccio di ferro. A colpi di carte bollate la storia del posteggio di via Dei Glicini è approdata al Tar e poi al Consiglio di Stato. Un’odissea lunghissima. La vertenza legale si è conclusa con un duro colpo per un paese in carenza di parcheggi pubblici. L’attuale amministrazione è stata costretta a rispettare l’ordinanza dei giudici del Consiglio di Stato ovvero pagare circa 290 mila euro rinunciando ai quei dodici parcheggi.

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