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Fumose prospettive che lasciano a casa 114 operai

Savona. “Non c’è pace in questa provincia sul versante lavorativo. Dopo lo sciopero dei lavoratori e della lavoratrici TPL contro il bando che aprirà la strada ai privati, arriva la notizia dei 114 licenziamenti previsti dalla dirigenza di Piaggio Aerospace, 80 sul sito di Genova Sestri Ponente e 34 per lo stabilimento di Villanova d’Albenga. 114 cassaintegrati che dovevano essere riassorbiti secondo gli accordi presi nel 2014”. Lo affermano Fabrizio Ferraro, segretario provinciale Rifondazione Comunista e Marco Chiriaco, responsabile provinciale del lavoro di Rifondazione Comunista.

“Piaggio prova a fare i suoi interessi e coloro che rimarranno a casa sono visti come numeri, non come persone che dovranno reinventarsi un mestiere e le loro famiglie che ne rimarranno penalizzati a livello socio-economico. Ma lascia maggiormente sconcerto la latitanza, e per certi versi la complicità con la dirigenza stessa dell’azienda, del Governo e del Ministero dello Sviluppo Economico. Il nuovo piano industriale è stato approvato lo scorso 15 febbraio quasi senza nessuna garanzia nel silenzio-assenso ministeriale. Il risultato di questo comportamento è sotto gli occhi di tutti: sentendosi legittimata nel suo operato, Piaggio ha mandato lettere di licenziamento per degli esuberi che non dovevano esserci per precisi accordi ai tavoli ministeriali – sottolineano – E dalla Regione Liguria sono arrivati solo annunci. Oggi Toti e Rixi si indignano, ma cosa hanno fatto per controllare che la dirigenza di Piaggio mantenesse fede ai patti presi? Spacchettamenti e vendita di parte della produzione motori ad una fantomatica azienda cinese, tutta una serie di fumose prospettive che dovevano portare lavoro e invece lasciano a casa le persone, Governo e Regione che guardano e l’azienda che si sente in diritto di fare tutto quello che vuole. Quante promesse e teatrini abbiamo visto in queste settimane di campagna elettorale da parte delle istituzioni? La delicata vertenza di queste ore è il risultato degli ultimi anni passati nell’incertezza più totale sul futuro. Le persone, e non i numeri, devono avere la priorità. Rifondazione Comunista esprime la più totale solidarietà nei confronti dei lavoratori messi alla porta dall’azienda e si schiera dalla parte delle rappresentanze sindacali che dovranno fermare questo scempio sociale”, concludono.

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