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Ventimiglia. La Polizia di Stato prosegue con successo l’attuazione del piano di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti nella zona intemelia. Dopo le operazioni dei giorni scorsi che avevano fatto scattare le manette ai polsi di due adulti, con un terzo individuo indagato in stato di libertà e il sequestro di 51 grammi di hashish, 21 di cocaina e 42 di marijuana, ieri si è conclusa un’altra tranche della corposa indagine messa in campo dagli Agenti della sezione investigativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ventimiglia. Sono due i minorenni arrestati dalla Polizia di Stato. Un terzo è stato indagato in stato di libertà. Tre le perquisizioni personali e domiciliari.

Gli Agenti hanno sequestrato complessivamente altri 620 grammi di hashish, quasi 3000 euro in banconote contanti, tutte di taglio medio, 3 bilance di precisione, 1 coltello, 2 telefoni smartphone e ingente materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi e sostanza da taglio. Gli interventi hanno riguardato alcune abitazioni nei comuni di Ventimiglia, Vallecrosia e della Val Verbone.

Durante le imminenti feste natalizie è prevista l’intensificazione dei servizi di contrasto del fenomeno che, purtroppo, risulta largamente diffuso tra i più giovani, proprio quelli sui quali le sostanze psicotrope, secondo gli esperti, producono i danni maggiori. L’unico maggiorenne coinvolto, comunque un giovanissimo di appena 18 anni, durante l’interrogatorio ha ammesso le contestazioni degli investigatori che lo hanno indagato in stato di libertà per lo spaccio di sostanze stupefacenti e per il reato di estorsione. Sono infatti emersi elementi di prova a suo carico che hanno confermato le ripetute minacce rivolte ad un ragazzo di soli 14 anni per indurlo a saldare il debito contratto per la precedente fornitura di alcune dosi di sostanza stupefacente. I due arrestati in flagranza di reato sono stati segnalati al Tribunale per i Minorenni di Genova per il delitto di detenzione di sostanza stupefacente al fine di farne commercio.

Dopo la convalida degli arresti, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’accompagnamento in una comunità protetta per uno e la misura cautelare della permanenza in casa per l’altro. L’indagine ha messo a nudo la preoccupante disinvoltura con la quale i giovanissimi si inseriscono nel giro dello smercio delle sostanze stupefacenti, attratti soprattutto dalla speranza di facili e lauti guadagni, ma privi della capacità di valutare tutti i rischi cui si sottopongono e a cui espongono i loro “clienti”, spesso coetanei o ragazzi ancor più giovani di loro.

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