Condividi l'articolo

«Più che ferie estive le vacanze degli italiani assomigliano ai cosiddetti “short break” di mezza stagione, con un impatto molto più ridotto sui consumi. Solo il 20% è pronto a fare le valigie, il 15% è incerto per le disponibilità economiche, l’8% non sa se potrà farlo per le ferie e impegni lavorativi. La conclusione è che regna l’incertezza». Lo spiega Confturismo, che ha avviato un’indagine dalla quale emerge che più della metà degli intervistati, il 57%, dichiara che, anche dopo la fine dell’emergenza, non si muoverà per fare una vacanza: a marzo era il 53%; il 32% dichiara che farà vacanze, ma di 2 o 3 giorni e senza allontanarsi troppo dalla propria residenza.

L’indagine fa anche emergere la priorità per gli italiani sarà di stare all’aria aperta e frequentare le persone che si amano. In tale scenario, crolla anche il desiderio di fare shopping o comprare regali in vacanza, probabilmente legato al timore di frequentare contesti urbani ma certamente connesso anche alla crisi economica percepita: solo il 7% degli intervistati lo mette tra gli obiettivi mentre lo scorso anno, sempre ad aprile, lo era per il 22%.

«A fortissimo rischio quindi – osserva Confturismo – anche la notoria trasversalità dell’economia del turismo, di cui beneficiano commercio, trasporti locali, cultura e decine di altri settori”. “In questa situazione – commenta il presidente di Confturismo-Confcommercio Luca Patanénon intervenire subito e con strumenti efficaci a supporto delle attività del settore e dei consumi, con una ‘manovra sincronizzata su più fronti’, vuole dire negare i fondamentali dell’economia e non avere assolutamente chiaro quali sono davvero i settori strategici nel nostro sistema Paese».

c.s.

Continua a leggere le notizie di Mediagold, segui la nostra pagina Facebook e X, resta aggiornato con le nostre ultime notizie da Google News.