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Savona. Da più di due mesi moltissimi i minori residenti in comunità, casa-famiglia e famiglie affidatarie sono di fatto isolati dai loro genitore e dal mondo esterno. Il rischio concreto è quello che possano compiere atti di autolesionismo o fughe.

A lanciare l’allarme è l’Ordine degli assistenti sociali della Liguria che rileva come «questa condizione di chiusura è diventata difficilmente sostenibile». Per questo motivo il presidente Giovanni Cabona ha inviato una lettera in Regione, ad Alisa, all’Anci, al presidente del Tribunale dei Minorenni di Genova e ai presidenti delle Sezioni famiglia dei Tribunali liguri chiedendo «provvedimenti immediati per il ripristino delle visite dei congiunti».

Spiega Giovanni Cabona: «Non bastano più gli strumenti e le modalità di comunicazione da remoto per garantire il diritto di comunicare. I minori affidati subiscono così una reale discriminazione rispetto al resto della cittadinanza. Questo crea una condizione di forte sofferenza in persone che vivono già situazioni di grande complessità emotiva. Molti ragazzi potrebbero non sopportare più lo stato di isolamento dal mondo esterno. L’Ordine, a fronte dello stato ormai allo stremo dei minori e delle loro famiglie, ritiene quindi indispensabile che ciascuna autorità si adoperi per stabilire e predisporre con urgenza modalità sicure – con l’utilizzo dei dispositivi di autoprotezione e distanziamento sociale affinché i minori possano riprendere i contatti con le loro famiglie e usufruire delle “aperture” individuali come passeggiate, attività motoria previste dai decreti».

c.s.

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