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Banca Carige condivide i tesori delle sue collezioni d’arte con la grande community di Instagram ed apre al pubblico le porte delle proprie sedi sul profilo “Carige Arte Cultura”.

Il progetto social di Banca Carige vuole offrire un percorso fra capolavori, storie, documenti e manufatti che raccontano Genova e la Liguria nei secoli, dando vita e nuova voce ad un patrimonio di cultura, frutto dell’operosità e del risparmio di generazioni, che il gruppo Banca Carige ha preservato e valorizzato nel tempo per la collettività.

E proprio sottolineare il legame forte tra il territorio e il patrimonio d’arte custodito, Carige ha voluto aprire il proprio percorso su Instagram con un omaggio al fascino immutabile di Genova. Il primo post propone infatti un suggestivo confronto tra una veduta di Genova del 1832, dipinta con precisione fotografica da Luigi Garibbo, ed ‘eccezionale panorama sui tetti del Centro Storico e sul Porto Antico che oggi si gode dal XV piano della sede di Banca Carige. I primi passi di questo itinerario toccano poi un benaugurante, e delicatissimo, ritratto fiammingo di Santa Rosalia, dipinto a Palermo nel 1624 come ringraziamento per la fine dell’epidemia di peste, giunto a noi grazie all’allora Arcivescovo, di nobile famiglia genovese, del capoluogo siciliano, ed una passeggiata primaverile tra i fiori leggeri e soffici, quasi onirici, di un grande maestro ligure come Raimondo Sirotti.

Davvero tanti sono i tesori artistici, in buona parte poco noti, che si scopriranno accanto ai dipinti e disegni situati nelle sedi di Genova, Savona e Carrara: stampe, ceramiche, sculture, argenti, arazzi, arredi, foto d’epoca, antichissimi volumi e documenti d’archivio. Una raccolta che per pregio ed ampiezza offre testimonianza straordinaria della cultura e dell’arte genovese e ligure a partire dal XV al secolo.

Fiore all’occhiello è la pinacoteca che annovera opere di antichi maestri del Secolo dei Genovesi quali Luca Cambiaso, Anton Van Dyck, Domenico Fiasella, il Grechetto, Domenico Piola, Bernardo Strozzi, Gregorio De Ferrari, il Veronese, passando per il Settecento del Magnasco e del Travi, per i grandi interpreti dell’Ottocento e del Novecento ligure, Luigi Garibbo, Plinio Nomellini, Nicolò Barabino, Rubaldo Merello, Eso Peluzzi, fino ad arrivare agli anni recenti con Fontana, Mondino, Luzzati, Scanavino, Borella, Sirotti.

Oltre alle ceramiche savonesi, alle stampe antiche, alle sculture carraresi, ai preziosi documenti d’archivio, tra cui una quattrocentesca bolla pontificia del papa savonese Sisto IV, nelle collezioni del gruppo Banca Carige la storia di Genova e della Liguria ritrova la sua voce anche nella ricca collezione numismatica di monete genovesi e liguri, tra le più importanti oggi esistenti. La raccolta vanta diversi pezzi unici o di straordinaria rarità documentando le vicende della Serenissima Repubblica a partire dal 1138 fino alla sua fine, nel 1814, sancita dal Congresso di Vienna.

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