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Genova. “Questo è un cantiere del buon senso e della buona volontà. Buona volontà che tutti hanno dimostrato: dalle imprese, agli uomini e le donne impegnati in questo progetto, ormai da un anno, giorno e notte 24 ore su 24. Dalla città e al quartiere che hanno saputo reagire con grande collaborazione, nonostante gli innegabili disagi e le difficoltà, fino alle Istituzioni che hanno saputo dialogare, trovare accordi, aggirare ostacoli burocratici e trovare la strada per arrivare a questo straordinario risultato”. Lo ha detto questa mattina il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nel corso del completamento della pila 12, l’ultima delle 18 pile su cui poggerà il nuovo ponte.

In questo cantiere – ha continuato Toti – tante persone di buon senso si sono trovate con un obiettivo chiaro e importante che non è solo quello di dare un nuovo ponte a Genova. Molto sentito è stato anche l’obiettivo di ridare un futuro e una speranza al Paese e di dimostrare che in Italia le cose si possono fare. Quello che stiamo facendo qui non è un miracolo: non vedo santi e cherubini, ma tante donne e uomini che si stanno spendendo facendo il proprio dovere fino in fondo così come lo hanno fatto tutti i genovesi e i liguri”. “Siamo sulla strada giusta –ha aggiunto il governatore – per ridare a questa città un ponte, ma anche per cambiare faccia a questa città e in particolare al ponente: ricordiamo infatti i lavori in porto che sono stati affidati l’altro giorno, la risistemazione del Polcevera, il parco urbano che verrà realizzato qui sotto. Vuol dire che questo ponte è stato il doloroso innesco di un percorso di redenzione che mi auguro che dalla città di Genova possa arrivare all’Italia intera. Quindi siamo sulla strada giusta e lo dobbiamo anche alle 43 persone che non ci sono più: loro resteranno per sempre gli angeli del ponte per Genova che hanno spinto tutti, istituzioni, governo, imprese e ciascuno di noi in ogni ora di faticoso lavoro a pensare che quest’opera avesse un valore in più che non è solo la gettata di cemento di una pila o la saldatura di una trave, ma qualcosa che va ben oltre quel gesto”.

Mi auguro a questo punto – ha concluso Toti – che oltre ad avere un ponte nuovo si sappia anche cosa è successo a quello vecchio, secondo un principio elementare di giustizia che è l’altra faccia di quello che state facendo qui, perché un grande Paese e una grande democrazia sa costruire il futuro e ricordare il passato e sa agire con moderazione ma anche con giustizia e equità. Oggi è una bella giornata e il fatto che ci sia il sole è simbolico e quindi mi auguro che questa ultima pila sia di buon auspicio per quello che farete nelle prossime settimane per concludere il ponte, ma che sia anche di buon auspicio per quello che tutti insieme potremo fare per ridare un ponte bello, solido, sicuro a questa città, alla Liguria e all’Italia intera”.

C.S.

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