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Nei prossimi giorni il presidente di Regione Liguria convocherà un tavolo sulle Cinque Terre a cui prenderanno parte il neo presidente del Parco e i sindaci dei tre Comuni di Monterosso, Vernazza e Riomaggiore: “L’obiettivo – spiega – è fare il punto della situazione dopo il grande afflusso nei ponti di Pasqua e 25 aprile e in vista dell’estate per programmare insieme interventi che garantiscano al contempo la sicurezza delle persone e la possibilità per i turisti di visitare e godere appieno di un territorio tanto spettacolare quanto delicato”. Il grande afflusso turistico di questi giorni ha anche reso più evidente quanto lo strumento del Cinque terre express sia fondamentale nel trasporto dei visitatori: “Il Cinque Terre express è lo strumento più efficace per portare i turisti nei borghi, ma anche per agevolarne il deflusso. I sovraccarichi di persone durante i ponti e i finesettimana non sono di certo una novità di questi mesi. Inoltre, il Cinque Terre express dà un contributo importante al Parco, quindi alla collettività”, precisa l’assessore a Turismo e trasporti di Regione Liguria in risposta alle polemiche sull’affollamento all’interno del Parco nazionale.

“È necessario ricordare – prosegue l’assessore – che Regione Liguria ha rinunciato alla possibilità di vendere direttamente l’abbonamento giornaliero al costo di 10 euro per la tratta. Tutto questo a favore dell’accordo tra Parco e Trenitalia che consente allo stesso Parco di ricevere circa 5,7 euro per ogni singolo turista che acquista la carta treno per il Cinque Terre express. Si tratta di oltre un milione di euro l’anno che vanno direttamente al Parco, e che devono essere reinvestire nell’interesse della collettività che abita e vive nei cinque borghi patrimonio Unesco”.

“L’unico obiettivo della Regione – conclude- è agevolare il movimento dei turisti e far sì che il Parco riceva, tramite il servizio, fondi che in altri modi non potrebbe avere. Se i 3 sindaci che gestiscono il territorio non vogliono più il Cinque terre express non devono far altro che dirlo, come se vogliono il numero chiuso per i turisti: se quella è la loro scelta, hanno piena facoltà di renderla operativa”.

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