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Bagarre per il gesto di Toninelli, che alza il pugno in segno di vittoria.

Il sindaco di Genova Marco Bucci, nominato commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte Morandi, ha confermato che la demolizione del viadotto comincerà il 15 dicembre e i lavori per la realizzazione del nuovo ponte si concluderanno entro la metà del 2019.

Dopo tre mesi dal crollo, avvenuto nella mattinata del 14 agosto, e numerose proteste da parte dei cittadini genovesi, è stata finalmente comunicata la data di inizio dei lavori. “Penso che prima di Natale cominceremo i lavori di demolizione dei monconi del ponte Morandi” queste sono state le parole del sindaco di Genova. Il progetto sarà pronto entro la fine di novembre e verrà sottoposto alla Procura che ne valuterà la realizzazione.

Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel governo Conte, si ritiene soddisfatto del lavoro compiuto dal Governo, nonostante le promesse fatte alla popolazione genovese fossero state di ripristinare la viabilità del viadotto entro un anno, questi non ritiene necessario lamentarsi se è stata posticipata ad un anno e mezzo poichè: “l’Italia non è la Svizzera e comunque abbiamo fatto meglio del precedente governo dopo le alluvioni.” Secondo il Viceministro il rallentamento del progetto per la ricostruzione del Ponte Morandi è stato causato dalle opposizioni: “Chi adesso vuole bocciare il decreto o modificarlo al Senato si prende la responsabilità politica di bloccare oltre 500 milioni per Genova”.

Il 14 novembre il presidente della regione Liguria Giovanni Toti si è mostrato molto positivo su quanto concerne il progetto all’assemblea dell’Unione industriali di Savona: “Il Decreto Genova dovrebbe essere approvato nelle prossime ore, lo auspichiamo tutti nonostante qualche scivolone parlamentare” così dichiara il Governatore ligure. Vi è la necessità di ripristinare la viabilità rapidamente perché il crollo del ponte ha amplificato e ingigantito tutti gli elementi di debolezza del sistema produttivo.

Il Senato ha approvato il decreto legge di Genova. Hanno votato a favore 167 senatori contro 49, 53 gli astenuti. Il dibattito dell’opposizione si era acceso per la modifica ed eliminazione dell’articolo 25, riguardante il condono ad Ischia. Il gesto di Toninelli, che alza il pugno in segno di vittoria, ha provocato forte indignazione in tutta l’opposizione, la seduta è stata quindi sospesa per qualche minuto. Il presidente del Senato Elisabetta Casellati ha criticato l’accaduto dicendo ai senatori: «Sono costretta a riprendere alcuni atteggiamenti che non sono commendevoli e che non possono essere riprodotti in quest’Aula. Chiedo un atteggiamento corretto per il rispetto delle istituzioni, qui deve essere permesso a tutti di dire quello che vogliono ma a nessuno, dico nessuno, di avere atteggiamenti non commendevoli e rispettosi delle dignità di quest’Aula».

Il Premier Giuseppe Conte commenta l’approvazione del decreto con un tweet: “Il decreto Genova è legge. Risorse e aiuti concreti alle famiglie che hanno perso la casa, sostegno a imprese e cittadini. Avevo promesso che non avrei mai abbandonato la città in ginocchio. Il governo è al vostro fianco, Genova si rialza”.

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