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Finale Ligure. «No card, ma bottiglie di olio nostrano e vermentino». Insorgono albergatori, ma anche gestori di agriturismo e residence. Tutti schierati contro la tassa di soggiorno che è stata introdotta dall’inizio del mese su direttiva dell’Amministrazione comunale.

«Siamo sempre stati fortemente contrari a questa imposta che riteniamo anacronistica – dice Giovanni Argento a nome degli albergatori finalesi – Abbiamo rifiutato di ritirare la card che l’Ufficio Turismo del Comune aveva consegnato allo Iat. E’ una forma di protesta, ma un segnale forte contro il Comune. Come albergatori indipendenti avevamo chiesto al sindaco Ugo Frascherelli e alla sua giunta la sospensione della tassa di soggiorno a luglio e agosto. Hanno deciso di tirare dritto senza accogliere le nostre istanze. Ora noi facciamo altrettanto. Preferiamo distribuire ai nostri clienti olio e vermentino piuttosto che una card insignificante».

Nel frattempo la tassa viene incassata in tutti gli hotel e le strutture turistico ricettive della cittadina del ponente.

Gli albergatori e i responsabili delle altre associazioni di categoria però guardano avanti. Si dicono pronte a sedersi attorno a un tavolo di discussione dove creare le condizioni e soprattutto portare le richieste dei nostri clienti per l’anno 2019. «Qualcuno ha definito l’outdoor il turismo moderno, io penso che sia alternativo e complementare. Servono strutture di qualità per creare occupazione stabile e premialità a quelle strutture che investono per migliorare i loro servizi. Sulla tassa abbiamo tempo per aprire un tavolo di confronto serio e costruttivo», conclude Argento.

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