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Alassio. Dall’indagine su un falso matrimonio a sette arresti, di cui 6 in carcere e uno ai domiciliari, emessi dal gip del tribunale di Savona ed eseguiti dai carabinieri di Alassio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, spaccio di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, violenza privata, nonche’ violazione del provvedimento di quarantena obbligatoria per l’emergenza Covid. E’ il risultato dell’indagine denominata ‘Promessi sposi‘, partita appunto dalla scoperta di un finto matrimonio che si sarebbe dovuto celebrare nel marzo scorso tra una ragazza italiana e un cittadino marocchino irregolare, allo scopo di regolarizzare la sua posizione in Italia. Il tutto, pagando 5.000 euro, di cui 2.000 gia’ versati come anticipo.

A causa dello scoppio della pandemia, e di altre criticita’ emerse nel corso della trattativa tra i futuri sposi, l’accordo – e di conseguenza il matrimonio – sono saltati. Le indagini, condotte da febbraio e proseguite fino a maggio nei comuni dell’area ingauna e alassina, hanno permesso di risalire ad altri soggetti, coinvolti gia’ nelle prime fasi negoziali delle nozze, responsabili di reati gravi contro la ‘promessa sposa‘. Tra questi appunto, spaccio di sostanze stupefacenti, tentata estorsione nei confronti della donna, tentato omicidio messo in atto con abuso di alcool e droghe, causandone l’overdose, come conseguenza ritorsiva. Al vaglio degli inquirenti anche un presunto giro di prostituzione, i cui contorni e responsabilita’ sono ancora da definire.

All’operazione, culminata ieri nei 7 arresti, hanno preso parte tutte le stazioni dipendenti della compagnia di Alassio e quelle della compagnia di Albenga, il nucleo operativo e radiomobile, gli elicotteristi del 15 NEC che, dall’alto, hanno fornito supporto aereo. Infine anche il nucleo cinofili, con i cani antidroga Cico, Facolo e Grognar.

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