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Alassio. Si è ucciso con un colpo di pistola l’ex magistrato di 53 anni del tribunale di Brescia indagato dalla Procura di Savona per stalking dopo una denuncia presentata da una donna di Alassio. Il dramma si è consumato in una casa vicino a Brescia, dove l’uomo abitava. E’ l’epilogo di una storia turbolenta iniziata nel 2016 quando la donna, una trentenne, figlia di un noto professionista, l’antivigilia di Natale si era presentata dai carabinieri per denunciare una fitta serie di telefonate, messaggi su Whatsapp, lettere e mail ricevute dall’uomo fin dal 2014, cioè dalla conclusione definitiva della loro storia d’amore.

A difendere il magistrato era stato l’avvocato Antonio Marino. Con la morte dell’uomo, il fascicolo, aperto dal pm Cristiana Buttiglione, è destinato dunque a finire in archivio. La vicenda e la relazione fra i due era cominciata nel 2010 quando si erano conosciuti su un sito di incontri per cuori solitari. Tra loro era una nata frequentazione intensa, poi interrotta bruscamente e ripresa brevemente, ma che avrebbe dato (almeno secondo il racconto e le convinzioni dell’uomo) una figlia. Con una bambina di mezzo il distacco era diventato più difficile, tanto che alla fine per lui è arrivata una denuncia per stalking, con tanto di perquisizione da parte dei carabinieri. Gli era stata tolta la pistola, un computer ed alcuni cd e dvd. Tutto materiale poi restituito in seguito ad un ricorso accolto dal Tribunale del riesame su richiesta del suo avvocato Marino.

Era stato dimostrato che non vi era stata alcuna minaccia di morte o di altro genere. Tra l’altro la difesa ha sempre sostenuto che quelle telefonate, a cui la donna peraltro non ha mai risposto, erano finalizzate semplicemente ad avere la conferma della paternità della bambina ed al suo riconoscimento, possibilmente in maniera bonaria senza finire davanti a un tribunale. Pochi giorni, con quella stessa pistola, ha deciso di togliersi la vita. Forse l’ex magistrato non ha retto il peso di quella denuncia per stalking e il mancato riconoscimento della paternità della figlia. E anche il procedimento civile su quest’ultimo aspetto è destinato quindi ad esaurirsi.

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