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Una femmina di fagiano è stata investita da un’auto lungo una strada a Cosseria; il conduttore non si è fermato ed il volatile agonizzante è stato trovato in seguito da un altro automobilista e consegnato alle cure dei volontari della Protezione Animali savonese ma è morto poco dopo il ricovero.

Si tratta di uno delle migliaia di animali d’allevamento, acquistati ogni anno e liberati dagli Ambiti di Caccia poco prima dell’inizio della stagione venatoria e nei mesi successivi, per divenire facile bersaglio dei cacciatori. Volatili cresciuti in fretta in voliera, abituati alla presenza dell’uomo che li alimenta nelle mangiatoie, completamente ignari dell’ambiente naturale e delle sue leggi in cui vive la specie selvatica, immessi invece in un territorio che non conoscono ed incapaci di trovarvi il cibo e l’acqua necessari alla sopravvivenza; molti di essi vengono facilmente cacciati ed uccisi da volpi e cani o muoiono di fame e sete dopo pochi giorni dalla liberazione; altri ancora, come il soggetto di Cosseria, vagano lungo le strade e vengono travolti dalle auto, rischiando anche di causare incidenti gravi ai mezzi a due ruote.

Nel mese di settembre i volontari dell’Enpa hanno raccolto in tutta la provincia una decina di fagiani affamati e disidratati, vaganti in centri abitati. Il 13 settembre l’Ambito di caccia SV1 savonese ne ha liberati 700 da Varazze a Vezzi Portio fino ad Urbe e Cadibona; seguiranno altri 1.200 a fine mese e 600 a fine ottobre. L’Ambito di caccia SV 3 della Valbormida orientale nel 2017 (il dato 2018 non è disponibile) ha liberato in zone di ripopolamento (chiuse alla caccia) 58 fagiani ad aprile, 360 pernici rosse e 186 starne a luglio. L’Ambito di caccia SV2 albenganese e Valbormida occidentale ha liberato nel 2015 (ultimo dato disponibile) in territorio poco dopo aperto alla caccia, nel mese di luglio, 4.150 fagiani, 1.710 pernici rosse e 90 starne.

c.s.

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