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Albenga. Albenga celebra il Giorno della Memoria. Oggi lunedì 27 gennaio verrà ricordato il 75° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. L’Amministrazione ha deciso di dare un segnale forte e, data la disponibilità dei proiettori, ha pensato di utilizzare alcune immagini particolarmente significative proiettandole sugli edifici del centro storico: un invito alla riflessione. Ma oggi sarà una giornata di commemorazioni con due appuntamenti centrali: alle ore 10,30, presso la Foce del Fiume Centa sul Lungomare Colombo, si terrà un ricordo dei deportati albenganesi nei lager nazisti alla presenza del sindaco Riccardo Tomatis e del Presidente Anpi di Albenga Claude Acastro; nel pomeriggio alle 16, presso la Sala Punto d’incontro Coop «Le Serre» di Albenga «I giovani ricordano la Shoah», un incontro durante il quale i ragazzi del Liceo Bruno di Albenga porteranno la loro testimonianza raccontando i viaggi di studio nei lager nazisti nell’ambito del concorso letterario ANED. Parteciperanno il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, il Presidente del Comitato Unitario Antifascista Mariangelo Vio, Nicoletta Caramello del Coordinamento Anpi Ponente Savonese, Giuseppina Rivella docente di lettere del Liceo G. Bruno di Albenga e gli studenti: Pietro Cinquini, Camilla Crippa, Ibtissam El Jahri, Irene Galleano, Matilde Ravera.

Afferma il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis: «Questa giornata è molto importante, specie al giorno d’oggi dove, troppo spesso, sembrano prevalere sentimenti legati all’odio e alla rabbia. È importante ricordare quanto è avvenuto in passato e farlo attraverso le parole di chi quei momenti li ha vissuti direttamente o indirettamente, ma anche attraverso le parole e le testimonianze dei nostri giovani. Sono proprio loro il nostro futuro ed è attraverso loro che le cose possono cambiare. Il lavoro che fanno gli insegnanti – continua Tomatis – è importante, oltre alle famiglie, infatti, sono proprio loro a trasmettere valori e quella coscienza sociale che non deve perdersi mai. Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’odio e l’indifferenza».

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