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Savona. Si chiude ufficialmente domani, in tutta la provincia, la caccia al capriolo. Scade, con il 15 marzo, il termine del terzo ed ultimo periodo dedicato alle battute, per quel che riguarda la stagione 2017-2018: l’ultima tranche delle uccisioni, riservata come da regolamento ai soli «selecontrollori», si era aperta lo scorso 2 gennaio, ed era limitata alle femmine e piccoli dell’anno. Complessivamente, per quel che riguarda l’annata appena conclusa, il numero di animali da ammazzare previsto ad inizio stagione per nei vari ambiti territoriali provinciali era fissato in 1.388 capi. La caccia agli ungulati resterà chiusa sino alla metà di giugno.

Sempre in materia venatoria, resta invece da sciogliere il nodo dell’impugnativa, arrivata a fine febbraio da parte del governo, della legge regionale sulla caccia: al centro della contesa anche le disposizioni della Regione in merito al ricorso ai volontari con licenza venatoria per il controllo della fauna selvatica e, più in particolare, del cinghiale. Una decisione, questa, che ha suscitato prese di posizione anche da parte del mondo agricolo. Intanto, già durante il fine settimana in arrivo, è previsto l’avvio dei nuovi censimenti dedicati agli ungulati, nei vari ambiti: il programma, per il capriolo ed il daino, proseguirà sino alla metà di aprile, coinvolgendo ancora una volta i cacciatori abilitati. «Il buon senso e la correttezza dovrebbero far riflettere – hanno osservato tuttavia i volontari dell’Enpa savonese, già a fine gennaio -, ridimensionare i numeri, e studiare metodi di censimento moderni con l’utilizzo delle tecnologie disponibili».

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