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Genova. I resti del ponte Morandi catalogati dai consulenti della procura di Genova verranno custoditi in un deposito Amiu (azienda di igiene urbana del Comune, ndr) limitrofo all’area del disastro. La conferma arriva dal procuratore capo di Genova: “I singoli reperti sono stati selezionati e catalogati e verranno poi sistemati in questo hangar, come è stato fatto per la tragedia di Ustica” ha spiegato Cozzi. Per quanto riguarda la ripresa delle attività della zona, il capo dei pm genovesi ha sottolineato che “le aree interessate, e per le quali non c’è un rischio per l’incolumità, verranno sgomberate il prima possibile. Per esempio la ferrovia: abbiamo visto che è in un’area non a rischio di eventuali futuri crolli, per cui appena verranno rimosse le macerie potrà riprendere a funzionare“. Nel frattempo tra i documenti acquisiti dalla magistratura genovese c’è anche una relazione degli anni 80 dello stesso progettista del ponte crollato lo scorso 14 agosto, nella quale Morandi si diceva stupito del degrado dei materiali.

Intanto il procuratore capo Francesco Cozzi al termine di un nuovo sopralluogo che si è svolto questo pomeriggio nella zona del crollo di ponte Morandi e a cui hanno partecipato anche il procuratore aggiunto Paolo Dovidio e il procuratore generale Valeria Fazio è apparso commosso: “Al di là della nostra professionalità e freddezza, è impressionante vedere lo stato dei luoghi anche adesso e capire su indicazione dei vigili del fuoco e dei consulenti che cosa è avvenuto“.

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